PESARO – Il comitato Consolare Flaminia risponde al sindaco di Pesaro sul tema dello spartitraffico sulle Siligate. Ricci ha criticato il fatto che “il primo comitato di turno possa far perdere 1,6 milioni di investimenti per la sicurezza”. Dopo lo stop della Soprintendenza, pochi giorni dopo sono iniziati i lavori per la rimozione dei new jersey.
Il Comitato charisce: «Un ringraziamento al sindaco per aver finalmente chiarito i contorni di questa vicenda, che prima delle sue dichiarazioni durante la diretta televisiva di sabato scorso, erano emersi in modo contraddittorio e confuso. Confermiamo il nostro no deciso all’investimento di 1.6 milioni di euro in quanto finalizzato esclusivamente all’installazione di uno spartitraffico innovativo o meglio un muro di cemento alto 130 centimetri a delimitazione di un parco naturale, non alla messa in sicurezza della strada. Diciamo no ad un intervento che non parte da un analisi seria dei problemi (soprattutto quello della velocità, incoraggiata dalla ormai inopportuna presenza delle 4 corsie) e del contesto unico e da valorizzare, per trovare soluzioni ai problemi rispettose dell’ambiente, del paesaggio, degli animali, limitato e subordinato solo all’acquisto e collocazione dei new jersey».
Il Comitato elenca alcuni dati del progetto. «Anas nel progetto parla dei seguenti 4 incidenti con 9 vittime e 6 feriti, verificatisi in un arco di tempo di dodici anni (dal 2007 al 2019): uno è accaduto nel tratto A 2 corsie (quindi non interessato dalla collocazione dei new jersey) in ingresso a Colombarone, uno a Gabicce in direzione Cattolica, gli altri 2 nel tratto successivo al valico, pressi Murrina. Le statistiche Istat evidenziano invece che sul tratto precedente il valico, quello su cui sono stati collocati i new jersey, gli incidenti sono stati: 1 incidente nel 2017 ed uno nel 2019, rispettivamente con 2 e 1 ferito; nessuno nel 2018. I residenti nulla sanno della riunione citata dal sindaco, alla quale di conseguenza non possono avere espresso un parere positivo sul progetto. Hanno viceversa provato a contribuire avanzando proposte, fin dalla prima lettera consegnata in Comune ad inizio dicembre, prima della costituzione del comitato. I lavori sono stati sospesi dal Comune stesso per carenza delle autorizzazioni previste dalle leggi e strumenti urbanistici».