PESARO – Da una parte Confindustria che sottolinea di non aver mai anteposto il profitto alla salute, ma che comunque la pandemia economica farà altrettante vittime di quella sanitaria. Dall’altra i sindacati che replicano alle parole di Confindustria Marche Nord. Parole in cui si accusano i sindacati di aver creato allarme.
«Abbiamo letto con attenzione l’intervento del presidente di Confindustria Mauro Papalini in merito al Covid 19 e il suo impatto sul mondo del lavoro.
Per questo vogliamo sottolineare che fin dall’inizio di questa crisi per noi la priorità è stata quella di mettere prima di ogni interesse economico, la difesa della salute dei lavoratori e di tutti i cittadini, operando secondo quanto richiesto dalle Istituzioni affinché le misure di contenimento potessero avere la massima efficacia. Allo stesso modo siamo sempre stati altrettanto consapevoli che alcuni lavoratori più direttamente di altri avrebbero comunque dovuto continuare a lavorare per permettere la sussistenza della collettività costretta a rimanere a casa e per combattere la malattia con in prima linea gli operatori della sanità. Ci siamo battuti fin da subito affinché a questi lavoratori sia garantita la massima sicurezza nei loro luoghi di lavoro, battendoci perché gli venissero assicurati i giusti dispositivi di protezione individuale e fossero messe in atto tutte le misure contenute nel protocollo sulla sicurezza sottoscritto con le imprese a livello nazionale».
Sicurezza nelle aziende, motivo per cui Cgil, Cisl e Uil fanno fronte compatto. «Ora, il lavoro che siamo chiamati a svolgere fin da subito assieme alla Prefettura, con la quale da qualche giorni stiamo cercando di sottoscrivere un protocollo di azione, sarà proprio quello di verificare una ad una le situazioni delle singole aziende, con la massima trasparenza e senso di responsabilità, ma certamente segnalando anomalie e situazioni di mancata applicazione delle norme di sicurezza laddove queste ci verranno evidenziate, come del resto abbiamo fatto in queste settimane.
Siamo assolutamente preoccupati per l’economia e le macerie sociali che rischieremo di trovarci di fronte fra non molto e tanto più siamo convinti che questo non sia il tempo per compiere fughe in avanti o mettere in atto comportamenti scorretti non solo verso i lavoratori ma anche tra imprese. Non possiamo permetterci atteggiamenti che abbiano come fine la tutela esclusiva degli interessi di alcune parti a scapito di altre. Se lo facessimo pagheremmo tutti un prezzo altissimo. Alla luce di questo, non comprendiamo l’ennesima frecciata gratuita lanciata dall’arco teso dal Presidente Papalini, che ci chiama in causa nei suoi monologhi quasi fossimo degli antagonisti, mentre ci saremmo aspettati, in questo momento così difficile per tutti, una chiamata fuori dai riflettori per trovare delle soluzioni comuni.
Per questo chiediamo fin da ora a Confindustria, ma anche a tutte le altre associazioni di rappresentanza degli imprenditori, di sottoscrivere un “Patto dei valori” che si fonda su trasparenza e metta in primo piano la salute dei lavoratori, che abbia lo scopo di garantire la massima sicurezza a chi deve necessariamente lavorare, ma allo stesso tempo che abbai lo scopo di tutelare anche chi non lavorando in settori essenziali deve restare a casa a tutela della salute di tutti.
Un “Patto dei valori” aperto che chiediamo poi di sottoscrivere a tutte le Associazioni datoriali private ed anche ai datori di lavoro pubblico, in primis quelli della sanità, che hanno visto e vedono tanti lavoratori sacrificarsi quotidianamente senza che venga loro garantito un adeguato livello di sicurezza sul lavoro.
A differenza di quanto affermato dal Presidente di Confindustria Marche nord, In questi difficili momenti non abbiamo mai diffuso messaggi di tensione e paura, bensì abbiamo sempre agito nel tentativo di assicurare ai lavoratori la massima attenzione a tutela della loro salute. Questo è il nostro ruolo e lo rivendichiamo. Pensiamo che la difesa della salute venga prima di ogni interesse economico o finanziario.
La nostra non sarà una “battaglia sui codici ATECO” ma un confronto trasparente che nell’interesse anche delle imprese, impedisca comportamenti scorretti di qualcuno a tutela di quanti si comportano correttamente».