PESARO – Tra le persone in prima linea ci sono anche le forze dell’ordine. Anche loro chiedono di sottoporsi al tampone per evitare il rischio contagi tra colleghi e tra la gente. Dalla Regione il via libera.
Marco Lanzi, segretario del Siulp, sindacato di polizia, lancia un appello al presidente di Regione Luca Ceriscioli: «Come in tutto il paese stiamo vivendo un momento veramente difficile, ma la nostra Provincia è una delle più colpite: l’ultimo dato noto parla di 1567 positivi nelle Marche, 910 solo nella provincia di Pesaro, che paga anche un altissimo prezzo in termini di vittime, ben 74. Condividiamo la scelta di fare il tampone a tutti: in un contesto ove chi è asintomatico può diffondere il contagio, l’aumento dei tamponi diventa una strategia importante per limitare ulteriormente le possibilità di trasmettere il “Coronavirus” in maniera del tutto inconsapevole».
Poi l’inciso sulle forze dell’ordine. «Dedichiamo i nostri sforzi principali per far osservare i decreti emanati per il contenimento del contagio e per aiutare i cittadini. Lo facciamo con la passione e il senso di dovere che ci ha fatto scegliere questa professione. Come tutti, anche noi abbiamo paura ma non ci tiriamo indietro. Cogliamo l’occasione per ringraziare lo straordinario impegno e gli immensi sacrifici del personale sanitario, da giorni impegnato in prima linea contro questo nemico invisibile e terribile. Ma nessuno di noi, ad eccezione di pochi casi relativi a dipendenti ammalati da tempo con evidenti sintomatologie tipiche dell’infezione da Coronavirus, è stato sottoposto a tampone. Ineluttabilmente, anche tra di noi, si sono riscontrati vari casi positivi al Coronavirus».
Lanzi fa notare: «Come tutti gli Operatori sanitari e tutte le altre Forze di Polizia, come dispone l’art. 7 del decreto legge n. 14/2020, anche se abbiano avuto contatti con soggetti risultati positivi al “Coronavirus”, in assenza di sintomatologia specifica, non veniamo posti in quarantena e continuiamo a lavorare al servizio della collettività. Per questo chiediamo di far eseguire, il prima possibile, i tamponi su tutti gli operatori delle Forze di Polizia impegnate sul nostro territorio. Non vorremmo essere noi, senza saperlo, a costituire un veicolo di contagio. Non possiamo e non dobbiamo rimanere a casa, ma dobbiamo farlo con la consapevolezza e la tranquillità di non essere inconsapevolmente infetti e di non costituire un pericolo per le persone con le quali entriamo in contatto nonché per i nostri familiari che, alla fine di ogni turno, ci accolgono a casa».
A stretto giro la risposta di Ceriscioli che si è impegnato per far fare i tamponi alle forze dell’ordine.