Pesaro

“Sos Ucraina”: Pesaro ha accolto 350 profughi e inviato 12 mila kg di generi alimentari

Più di 700 le telefonate e le mail arrivate alla linea diretta del Comune; 40 i nuclei familiari ospitati tramite “Protezione freddo”. Il punto con Luca Pandolfi, assessore alla Solidarietà del Comune

L'assessore del Comune di Pesaro Luca Pandolfi
L'assessore del Comune di Pesaro Luca Pandolfi

PESARO – A poco più di un mese dall’inizio del conflitto in Ucraina, il Comune fa il punto degli interventi realizzati a favore dei profughi arrivati a Pesaro e della popolazione presente nei territori di guerra. «A oggi sono 900 gli ucraini arrivati in provincia, 350 quelli accolti a Pesaro», spiega Luca Pandolfi, assessore alla Solidarietà, nel presentare i dati forniti dalla Questura. «Numeri in crescita che confermano come l’emergenza sia passata a una seconda fase che impone nuove interventi – economici, sociali, educativi – di inclusione e sostegno dei profughi». 

Temi affrontati ieri, sabato 26, dall’amministrazione comunale, che ha incontrato la Commissione consiliare e, a seguire, i rappresentanti del Terzo settore insieme a Maryna But, presidente Comunità Ucraina nelle Marche. «A pochi giorni dall’invasione russa dell’Ucraina – sottolinea Pandolfi – ci siamo attivati per rispondere tempestive alle necessità dettate dall’emergenza profughi e alla volontà dei cittadini di sostenere la popolazione Ucraina».

È nata così “Sos Ucraina”, la linea diretta attivata dal Comune nella sede della Protezione civile che, in questi primi 20 giorni, ha risposto a 700 tra telefonate e mail. Sono stati 12.400 i chilogrammi di generi alimentari e di prima necessità donati da singoli cittadini, associazioni e donazioni, anche tramite la collaborazione dei Quartieri. L’80% di questi sono stati portati in Ucraina, il 20% consegnati alle famiglie di profughi, presenti nel territorio comunale.  

«Insieme a Servizi sociali, inoltre, abbiamo organizzato una rete di prima accoglienza temporanea per le famiglie, per l’80% composte da donne e bambini, arrivate a Pesaro e in attesa dell’inserimento nei Cas. Siamo riusciti ad assicurare ospitalità a 40 nuclei familiari tramite il progetto “Protezione freddo” (che il Comune ha attivo da mesi insieme a La Città della Gioia) e grazie alla collaborazione con Caritas diocesana e con il comitato di Pesaro di Croce Rossa Italiana, che hanno messo a disposizione strutture e volontari». 

Il Comune ha poi esteso all’emergenza ucraina il servizio offerto da “Pronto intervento sociale”, il numero a disposizione di forze dell’ordine, Polizia locale e personale dell’area sanitaria-giudiziale, che risponde nei week end e nelle ore serali fornendo la consulenza dei Servizi sociali. Ufficio che, parallelamente, ha messo a disposizione una linea telefonica dedicata (T. 0721.387401) a cui è possibile chiamare dalle 8:30 alle 9:30, dal lunedì al venerdì. 

«La solidarietà spontanea dei pesaresi sommata all’esperienza, competenza e disponibilità dei Servizi sociali e della rete del Terzo settore del territorio, hanno permesso di dare una buona risposta alla prima fase di emergenza intercettando la maggior parte dei bisogni. Come da richiesta della Prefettura, i Servizi sociali si sono mobilitati per distribuire gli arrivi tra i Centri di assistenza straordinari “Cas” prefettizi e la struttura alberghiera individuata dalla Protezione civile regionale». Azioni intraprese per alleggerire le difficoltà dei profughi presenti in città, il cui numero è in crescita: «Ora l’urgenza è che le istituzioni nazionali intervengano a sostegno delle famiglie impegnate nell’accoglienza». 

«Il Comune continuerà a fare la sua parte anche in questa seconda fase di emergenza – conclude Pandolfi -. Siamo al lavoro su diversi progetti di socialità e inclusione insieme, tra gli altri, al Centro per le Famiglie, al Centro Idea e alle società sportive della città».