PESARO – Spedizione punitiva al Campus, alcuni ragazzi potrebbero scegliere i lavori socialmente utili. Altri sono finiti all’estero.
Gli indagati sono dodici, all’epoca dei fatti tutti di età compresa tra i 15 e i 17 anni, studenti, alcuni stranieri. I fatti risalgono al 5 febbraio 2019 quando ci fu una aggressione pianificata nei confronti di tre coetanei studenti del liceo Marconi.
Due dei dodici risultavano irreperibili, ma sono poi stati rintracciati in Francia e Irlanda per cui non gli è stato notificato l’avvio dell’udienza preliminare. Così il giudice ha disposto il rinvio a giugno. Alcuni degli indagati potrebbero chiedere il rito abbreviato, tre di loro sono pronti alla messa alla prova con lavori di pubblica utilità, mentre altri potrebbero chiedere un perdono giudiziale o un rito speciale per la modica entità del fatto.
Secondo quanto emerso la lite era nata per questioni di gelosia, una ragazzina avrebbe tradito il fidanzatino con un altro.
Così il branco aveva preso di mira tre ragazzi, due di loro erano finiti in ospedale per le ferite subite dai pugni e calci, rimediando 3 giorni di prognosi.
I carabinieri setacciarono le immagini di videosorveglianza e ascoltarono i testimoni. Fino a stringere il cerchio su 12 ragazzi. L’accusa per loro è di lesioni aggravate in concorso, visto che agirono in branco. Nove sono di origine straniera (africani) e tre invece italiani. Sono residenti a Tavullia, Pesaro, Urbino, Petriano. Tra gli avvocati Matteo Mattioli che difende un ragazzino finito in Francia e Alice Terenzi.
Spedizione punitiva al campus di Pesaro, alcuni giovani pronti a lavori socialmente utili
Udienza rinviata a giugno per definire le posizioni dei 12 indagati. Alcuni di loro sono finiti all'estero