PESARO – Riqualificazione dello stadio Benelli e permuta con Aspes tra il campo supplementare e la vecchia tribuna, il sindaco Matteo Ricci ha spiegato l’operazione. «Risolve un problema e offre nuove opportunità per la società, per i tifosi, per il Quartiere e per la “nostra” partecipata Aspes. Chi non lo vuole riconoscere è in malafede».
Il primo cittadino ha preso parola durante la discussione della delibera presentata dall’assessore al Fare Riccardo Pozzi relativa alla permuta con Aspes e ha ripercorso la “storia” dello Stadio Benelli e dell’area circostante. «Quando siamo entrati in Consiglio – ha detto Ricci riferendosi al 2014 – lo stadio era un luogo degradato: avevamo la tribuna Prato puntellata e ogni anno si doveva fare una verifica d’agibilità; avevamo un campo supplementare che era un campo di breccia; avevamo le attuali tribune inagibili, con gli impianti da cambiare; avevamo una pista da ciclismo interno al campo decrepita, che era oggetto di sfottò da parte di tutti; avevamo un impianto di illuminazione che non funzionava, tanto che non si poteva giocare di notte e non c’erano i parcheggi».
Situazione per risolvere la quale si era inizialmente pensato a un progetto di trasformazione, «che prevedeva un nuovo stadio a Campanara in un’area di Aspes (vicino alla Vitrifrigo Arena)». L’area dello Stadio sarebbe stata sostituita da «un nuovo pezzo di Quartiere, una “Pantano 2”. Ma il progetto è rimasto a metà e il percorso interrotto anche a causa della crisi immobiliare, che ha fatto allontanare l’unico partner del progetto».
Da qui la nuova linea dell’Amministrazione, «Che coerentemente ci siamo dati e che stiamo portando avanti: abbandonare l’idea di uno stadio nuovo per una riqualificazione dell’attuale che consenta alla Vis di giocare in serie C e che abbia la predisposizione per essere ampliato in caso arrivasse alla B».
Rivolgendosi anche ai tifosi Ricci ha detto: «Non si può continuare a dire che lo stadio di Pesaro fa schifo. Si deve riconoscere quanto abbiamo fatto. Oggi abbiamo un campo supplementare in sintetico usato giorno e notte con un nuovo impianto di illuminazione; una tribuna Prato nuova acquistata durante la Coppa Davis del 2016. Abbiamo eliminato la pista e cominciato ad avvicinare il campo, abbiamo realizzato il parcheggio di via Simoncelli e fatto il nuovo impianto di illuminazione che ci consente di giocare anche di sera e lasciato la predisposizione per fare due nuove curve. Curve che però, ad oggi, non servono: non riempiamo mai neanche gli attuali posti esistenti».
Ricci ricorda poi quello che manca allo Stadio: «La copertura della Tribuna Prato; era la mia priorità tanto che le risorse le avevamo messe per allungarla e coprirla. Poi però è emersa l’emergenza del rifacimento del campo da gioco e, in accordo con la società abbiamo deciso di procedere con i lavori in vista della prossima stagione. Lavori che sono già partiti». L’obiettivo, per il sindaco, è «Riuscire a trovare, spero nel prossimo bilancio di previsione, le risorse mancanti per la copertura della Prato».
L’altro problema che rimaneva era la vecchia Prato, «Un oggetto decrepito, in cui insistono anche il circolo della Vis e i bagni da abbattere e ricostruire». Ed è qui che si innesta la permuta discussa in Consiglio: «Aspes – spiega il sindaco Ricci – aveva una previsione edificatoria sugli spazi occupati dall’attuale campo sintetico interno allo stadio – poteva farne un’area residenziale e commerciale –. Una previsione non realizzabile – nessuno si era fatto avanti per un’acquisizione – per la società: i cui destini non possono rimanere indifferenti al Comune, visto che è pubblica».
La permuta, risolve entrambi i problemi: «Aspes ottiene la previsione urbanistica in un punto realizzabile e, con proprie risorse, abbatte la vecchia Prato per ricostruirci ambienti da destinare a studi medici, alla farmacia di proprietà della stessa Aspes, i bagni, il circolo della Vis e una sala polivalente al servizio del Quartiere».
«Una grande operazione – spiega Ricci – il prossimo passo è trovare soldi per la Prato ed eventualmente per fare una curva». Ad oggi la media di pubblico di ciascuna partita è di 1200 spettatori, per questo «La priorità è coprire l’esistente. E nel caso la Vis dovesse andare sempre meglio sappiamo di avere gli spazi per fare una curva, anche due». «Il progetto c’è – conclude il sindaco – ma il Comune non mette soldi per fare “cattedrali nel deserto”. Facciamo i passi in base alla lunghezza della gamba che, in questo caso, è data dai risultati sportivi».