PESARO – L’obiettivo di Pesaro Capitale della Cultura è quello di cambiare il territorio per decenni. Agli stati generali del turismo si è parlato di grandi eventi e programmazione.
«La Capitale italiana della Cultura come volano di sviluppo turistico – ha detto il sindaco Matteo Ricci durante il forum all’azienda Della Chiara – Una grande opportunità, che grazie al gioco di squadra, avrà un valore economico inestimabile per tutto il territorio».
«Il Paese ha grande fame di bellezza e cultura. Le statistiche dimostrano che i turisti sono in aumento e il nostro obiettivo deve essere quello di intercettare questo flusso, inserendo Pesaro in una rete di città medie della cultura. Le sfide che abbiamo messo in campo negli ultimi anni stanno dentro questa strategia e ora dobbiamo concretizzarla mettendo insieme pubblico e privato, programmando e continuando ad investire sugli elementi identitari». La bicicletta, i motori e la musica, «unicità che negli anni, in particolare dal 2017 con la nomina a Città Creativa della Musica UNESCO, hanno scalfito la diffidenza di alcuni, trasformandola in consapevolezza». Su tutte «quella – continua Ricci – di essere una Pesaro nazionale, caratteristica che ci ha permesso di crescere e intercettare tanti investimenti per il nostro futuro».
«Pesaro deve credere di più nelle potenzialità di questa terra, deve essere più ambiziosa. A maggior ragione ora che siamo Capitale Italiana della Cultura 2024. Una grande occasione storica che può segnare il futuro della nostra terra per i prossimi decenni, un titolo dal valore economico inestimabile se tutti, amministrazioni, aziende, associazioni, fondazioni, sapremo suonare insieme, come un’orchestra».
Una sfida che il Comune di Pesaro ha deciso di giocare in un triennio. «La Capitale della Cultura non può essere una fiammata, ma un crescendo rossiniano verso il 2024 già da oggi. Solo così riusciremo ad entrare nel circuito di città medie della cultura che renderà noi e il Paese più competitivo». L’invito di Ricci è dunque quello di “diffondere” il brand Pesaro2024 «ognuno di noi deve utilizzare il logo in qualsiasi cosa che fa: mail, siti, social. Il logo deve diventare un patrimonio collettivo, che struttura Pesaro come una delle città più importanti, dal punto di vista della bellezza, d’Italia». Un programma triennale che si snoderà tra la sfida ambientale e quella culturale, «Il nostro territorio ha potenzialità grandissime, grazie al Parco San Bartolo, ai borghi, ad un entroterra bellissimo. Nel 2024 ogni comune sarà protagonista perché non vogliamo giocare questa sfida in modo egoistico».
Avanti con le grandi manifestazioni nazionali e internazionali. «Continueremo a candidarci per attrarre e portare a Pesaro eventi culturali, sportivi, musicali, congressuali: tra gli obiettivi anche quello di far diventare le Capitali della Cultura sede per i vertici internazionali». Fondamentale sarà mettere a terra gli investimenti «abbiamo avuto il via libera per la realizzazione di tre musei nazionali, per gli impianti sportivi, che riusciamo a realizzarli velocemente diventeranno grandi poli attrattivi. Al 2024 dobbiamo presentarci nel miglior modo possibile dal punto di vista dei contenitori pubblici, ma occorre fare tanto anche sulle strutture ricettive aiutando gli albergatori e attraendo investitori dall’estero».
La Capitale Italiana della Cultura sarà quindi un’eredità della città, «una grande opportunità di lavoro, sviluppo a tante famiglie e giovani. Non accontentiamoci, dobbiamo essere ambiziosi», ha concluso.