PESARO – Storie di calcio che si intrecciano con le storie della ex Jugoslavia.
Il 12 aprile alle ore 18.30 arriva alla libreria il Catalogo il nuovo libro di Gianni Galleri intitolato Balkan Football Club. Viaggio rocambolesco alla ricerca di utopie e rigori sbagliati (Bottega Errante Edizioni). L’incontro organizzato dalla libreria Il Catalogo in collaborazione con l’Associazione Lutva vedrà l’autore dialogare con Matteo Fabbri (Linkiesta).
Balkan Football Club nasce da dieci anni di viaggi tra Bulgaria, Romania, Albania ed ex Jugoslavia sulle tracce di vicende e di episodi poco conosciuti che hanno fatto la storia – non solo calcistica – di queste terre. Dal Marakana di Belgrado alle utopie di cemento degli spomenik jugoslavi, dal Maksimir di Zagabria alle sponde del lago di Ocrida, senza generalizzazioni né stereotipi, calandosi fra la gente, entrando nei bar, lungo le strade, sui gradoni di tanti stadi in giro per i Balcani. Un viaggio dall’Adriatico al Mar Nero, lungo il Danubio e la Drina, tra vecchi amici e burberi tifosi, birre e cori, ćevapi e rakija, per provare a decifrare i Balcani attraverso la lente d’ingrandimento del calcio.
Balkan Football Club è un libro fatto di luoghi, di strade, di stadi, di incontri, di comunità calcistiche, di taverne della Romania, della Bulgaria, dell’Albania e di quella cosa complicata che un tempo era la Jugoslavia. Gianni Galleri, già autore di diversi libri sul calcio nei Balcani, utilizza il calcio come filo conduttore dei suoi viaggi perché «il calcio è aggregazione, identità, appartenenza. A suo modo ci racconta tantissimo di queste terre. Ci parla ad esempio del tempo che è passato, la storia che è cambiata. Lo fa con grande naturalezza, perché tutti parlano di calcio con uno sconosciuto, ma più difficilmente parlano di politica o di altri aspetti più personali della propria vita».
Balkan Football Club è prima di tutto un libro di viaggio, che oltre al calcio ci racconta «moltissime altre cose perché, quando viaggi è impossibile non perderti in una moltitudine di stimoli – sottolinea Galleri – Io sono una persona molto curiosa, quindi mi piace approfondire anche aspetti apparentemente marginali. Nel libro ci sono gli spomenik, questi incredibili monumenti dall’estetica così particolare ai nostri occhi. La prima volta che ne vidi uno rimasi a bocca aperta per dimensione e forza espressiva. Ci sono anche tanti ottimi piatti, provati in qualche osteria sperduta, sempre accompagnati da una birra ghiacciata e da un bel sorso di rakija, la tradizionale grappa locale. Mi piace tanto mangiare e bere, e penso che la tavola racconti tanto di un luogo e quindi sia parte integrante di un viaggio».
Galleri, toscano, lavora a Roma, è un grande appassionato di viaggi e crede che il calcio sia uno dei modi migliori per conoscere veramente un luogo. Già autore di diversi reportage, ha al suo attivo collaborazioni con molte testate e siti sportivi italiani. Ha realizzato podcast e documentari sul tifo in Europa dell’Est e nei Balcani. Più che la Champions League, lo emoziona l’odore dei fumogeni in uno sperduto stadio di periferia. Ha pubblicato La città del football; Curva Est; Questo è il mio posto (Urbone Publishing), Pašić. Predrag difende Sarajevo (Garrincha Edizioni).