Dopo anni di collaborazione, lo stilista e imprenditore umbro Brunello Cucinelli ha acquisito il 43% del Lanificio Cariaggi, l’azienda marchigiana che rappresenta una delle più importanti realtà del settore a livello mondiale. A comunicare l’acquisizione sono le due aziende in una nota congiunta.
Nome prestigioso del cachemire, Cariaggi ha sede a Cagli (Pesaro-Urbino). Ha decenni di storia alle spalle, intrecciata da tempo con quella di Cucinelli che annuncia l’acquisizione «con grande senso di gratitudine». Con questa operazione, la casa di moda di Solomeo (Perugia) decide per la prima volta di entrare in una società esterna, facente capo alla sua filiera produttiva. La scelta di entrare direttamente nel capitale è maturata nel periodo estivo del 2020, con l’obiettivo di sostenere la famiglia Caprai, partner da sempre della famiglia Cariaggi, che voleva cedere la sua partecipazione.
Il prezzo di acquisto della partecipazione è stato di 15,05 milioni di euro, «valore – si legge nel comunicato stampa- che in proporzione approssima il patrimonio netto attuale della Cariaggi Lanificio». L’acquisto del Lanificio marchigiano è stato finanziato interamente con mezzi della casa di moda umbra. Il comunicato precisa che il controllo e la gestione corrente del Lanificio resteranno in capo, come da sempre, alla famiglia Cariaggi, che detiene il restante 57%.
L’acquisizione avviene sulla scia di un 2021 archiviato dalla Brunello Cucinelli con ricavi netti per 712 milioni di euro (+30,9% rispetto al 2020 e +17,2% rispetto al 2019) e un utile netto di 56,3 milioni, in crescita sui 53 milioni del 2019. La previsione dell’imprenditore umbro è di chiudere il 2022 in aumento del 12%.
«Ho avuto la possibilità di iniziare la mia impresa nel cachemire grazie all’umana fiducia che hanno riposto in me le Famiglie Cariaggi e Caprai», ha commentato il presidente e amministratore delegato Brunello Cucinelli. «Ho sempre pensato che Cariaggi rappresentasse forse uno dei gioielli manifatturieri italiani con prodotti di più alta qualità e artigianalità e non vi è dubbio che va annoverata forse tra le prime industrie del settore al mondo, se non la prima e rappresenta qualcosa di importante per il nostro territorio e la sua cultura». « È la prima volta – ha aggiunto l’imprenditore di Solomeo – che la nostra casa di moda decide di entrare nel capitale di una società esterna facente parte però della nostra filiera produttiva. Questo rientra in quel grande progetto a sostegno di quel made in Italy che riteniamo rappresenti qualcosa di importante nel panorama mondiale del lusso. È un progetto immaginato per i cinquanta anni a venire, dove speriamo che i nostri rispettivi figli e nipoti, trovino una parte della loro identità, magari nel lavorare questa nobile fibra che chiamiamo “vello d’oro”».
Parlando anche a nome della famiglia, Piergiorgio Cariaggi, amministratore delegato del Lanificio Cariaggi Cashmere, ha espresso la sua soddisfazione per «aver completato questa operazione, che permetterà alla società di continuare nello sviluppo di prodotti Made in Italy. Siamo più che felici dell’accordo con la Brunello Cucinelli, nostro storico cliente, con cui condividiamo la visione su temi quali qualità, servizio, innovazione e un’attenzione alle nostre persone. Impegni che hanno da sempre contraddistinto la nostra azienda, riconosciuta a livello internazionale».