PESARO – Controllo dello striscione anfifascista, il sindacato di Polizia Siulp respinge al mittente le accuse. In particolare quelle di Unione Popolare che ha parlato di «un intervento della DIGOS non giustificabile. Riteniamo che gli studenti hanno il diritto di manifestare la loro contrarietà al fascismo, senza dover subire l’intimidazione delle forze di polizia».
Il caso è quello dello striscione apposto all’esterno del Liceo Mamiani, sulla scorta dei fatti di Firenze. La Digos ha effettuato un controllo per capire se erano stati gli alunni a metterlo e la scuola non fosse stata strumentalizzata da altri. Ma la cosa ha generato polemiche.
«Di fronte a certe velate accuse ed insinuazioni che oltre a distorcere la realtà lasciano intravedere un paese dove la Polizia è manovrata ed utilizzata come uno strumento per limitare la libertà di espressione degli studenti, non possiamo esimerci dall’intervenire – sottolinea il segretario Marco Lanzi – Entriamo nelle scuole per rendere consapevoli i giovani delle conseguenze che possono determinare dei comportamenti sbagliati, dai pericoli rappresentati dall’utilizzo di alcolici e sostanze stupefacenti o da condotte di guida dei veicoli che violano il codice della strada. Il Siulp Pesaro da oramai più di sette anni e come da sempre fa la Polizia Postale, entra negli istituti scolastici di tutta la provincia, Mamiani compreso, per sensibilizzare gli adolescenti sui temi legati al bullismo, cyberbullismo e pericoli della rete, per insegnare loro a difendere loro stessi e gli altri. Da tempo, collaborando anche con la Cisl, Anteas ed Unicef, il SIULP ha iniziato un percorso analogo su una vera e propria emergenza nazionale: la violenza sulle donne. Lo facciamo con entusiasmo e passione. I giovani e la società devono toccare con mano la vicinanza e il sostegno delle donne e degli uomini della Polizia di Stato».
Lanzi chiude: «Per questo riteniamo assolutamente fuori luogo ed inaccettabili le accuse rivolte da esponenti di “Unione Popolare” alla Polizia di Stato ritenuta addirittura colpevole di voler intimidire gli studenti che manifestano la loro contrarietà al fascismo, nonostante il Questore di Pesaro abbia fornito ampie rassicurazioni sullo svolgimento dei fatti: un semplice controllo svolto dalla Digos per verificare che quello striscione non fosse stato apposto da persone esterne alla scuola, controlli che costituiscono attività di routine per tutte le Digos d’Italia, a prescindere dai contenuti e dalle posizioni politiche. Noi siamo dalla parte degli studenti e insieme a loro denunciamo ogni forma di fascismo e la sua incostituzionalità».