PESARO – Striscione antifascista a scuola, Unione Popolare replica al sindacato di Polizia Siulp.
Il caso è quello dello striscione apposto all’esterno del Liceo Mamiani, sulla scorta dei fatti di Firenze. La Digos ha effettuato un controllo per capire se erano stati gli alunni a metterlo e la scuola non fosse stata strumentalizzata da altri. Ma la cosa ha generato polemiche.
«Esprimiamo la nostra contentezza nel leggere che il questore Raffaele Clemente abbia desiderato ribadire l’antifascismo delle forze dell’ordine, e ancor più contenti saremmo se la stessa solerzia nell’indagare la provenienza di striscioni innocui come quello del liceo Mamiani si applicasse a tutti i manifesti abusivi, (quelli sì illegali), affissi per la città da organizzazioni che si ispirano al disciolto partito fascista.
Nel merito ai fatti, (di lunedì scorso al liceo Mamiani), immaginiamo spetti prima di tutti al dirigente scolastico, verificare ciò che accade all’interno degli istituti, ma non risulta sia stata fatta nemmeno una telefonata prima dell’ispezione dei funzionari della DIGOS. L’educazione alla legalità e ai principi costituzionali, come l’antifascismo, come la libertà d’espressione, viene assicurata quando si riesca ad assicurare piena autonomia agli istituti scolastici, agli studenti, ai docenti, a tutto il personale scolastico. Qualcosa che una presenza del tutto immotivata delle forze dell’ordine (cosa molto diversa dalle proposte didattiche, alle quali quantomeno si giunge tramite accordi) non garantisce e non può garantire in alcun modo. E la presenza di lunedì è l’esatto opposto di una presenza frutto di accordo o motivata da reale emergenza. Si tratta di un’irruzione inutile e ingiustificata».
Per Unione Popolare anche un altro spunto di riflessione. «Nella fotografia pubblicata della facciata del liceo per mostrare lo striscione, sulla finestra, si possono scorgere anche prese di posizione verso le donne iraniane poco sopra il lenzuolo antifascista. Speriamo non sia stato quest’ultimo ad attirare, fino al punto di rendere tanto urgente la presenza della DIGOS e l’attenzione del questore. Con quello striscione gli studenti hanno risposto ai fatti di Firenze (l’aggressione fascista subita da due studenti del liceo Michelangiolo) ribadendo, che “il fascismo non è un’opinione, è un crimine”. Lo hanno fatto in piena autonomia. Come, nella loro autonomia, ci auguriamo continuino a fare le forze dell’ordine. Rispettando, cioè, lo spazio degli studenti, del personale scolastico, dei docenti, e soprattutto del dirigente scolastico».