PESARO – Lavori bloccati e rischio di chiusura dei cantieri nel 2023 a causa del blocco della cessione dei crediti da parte delle banche. Non solo. La riduzione dello sconto dal 110 al 90% sui lavori di risparmio energetico (salvo alcune eccezioni), rischia di ridurre in maniera importante l’attività delle imprese del settore e di rallentare in maniera pericolosa quel trend positivo che aveva caratterizzato il 2021 e buona parte del 2022.
L’allarme della Cna di Pesaro e Urbino è forte. «Il pericolo – dice Claudio Tarsi, nuovo direttore della Cna Pesaro e Urbino – è che con il taglio del Superbonus e il blocco della cessione dei crediti, le imprese si troveranno presto in una grave crisi di liquidità. E dire che, nonostante le difficoltà legate alla confusione normativa sul 110%, cittadini e proprietari di immobili hanno comunque beneficiato fino ad ora in maniera significativa dei crediti di imposta».
I dati li fornisce l’Ufficio fiscale della Cna di Pesaro e Urbino che ha elaborato circa 350 pratiche di asseverazioni (100 riguardanti condomini e 250 abitazioni unifamiliari) consentendo così un credito di imposta di circa 10 milioni di euro per l’anno 2022 e 6 milioni per quello precedente. Nello specifico, grazie ai lavori legati al Superbonus e agli altri incentivi (soprattutto il Bonus facciate nel 2021), i cittadini hanno potuto usufruire non solo del credito d’imposta ma di un incremento del valore del proprio immobile aumentando la classe energetica.
Nel dettaglio l’Ufficio fiscale Cna di Pesaro e Urbino ha presentato asseverazioni per sostituzione caldaie (25); per sostituzione infissi (40); per opere edili legate all’ecobonus (60); e per ristrutturazioni collegate al sisma bonus e ad altri interventi di recupero (125). Per lavori condominiali (250). Interventi pari a 10 milioni di euro di credito di imposta, che i cittadini hanno scontato o potranno scontare attraverso la cessione del credito alle banche.
Ma qui torna a bomba il problema relativo al blocco dei crediti che ormai sta diventando una piaga per imprese e cittadini che molto spesso si trovano costretti a rinunciare ai lavori e di conseguenza ad opere che non potranno più essere eseguite a causa del blocco cantieri.
«Chi ancora acquista crediti – denuncia Marco Rossi, presidente di CNA Costruzioni Marche – lo sta facendo a percentuali bassissime, sfruttando la disperazione delle imprese. Se all’inizio il credito al 110% veniva acquistato in media al 102 per cento, ora si arriva anche all’85% per cento. Le banche affermano di aver esaurito la capacità fiscale ma Poste e Cassa Depositi e Prestiti non hanno questo problema eppure non prendono crediti ugualmente. A questo punto secondo Cna deve intervenire il Governo convocando un tavolo con l’ABI e le associazioni di categoria».