Pesaro

Tafferugli pro Palestina, Lovisolo condannato a 2 anni con pena sospesa

Il 24enne di Monteprandone, laureatosi a Urbino, ha affrontato il processo. Ora torna libero dopo due mesi di domiciliari

URBINO – Condannato a due anni con pena sospesa. È la sentenza di primo grado che il tribunale di Roma, sezione penale, ha stabilito per Tiziano Lovisolo. Il 24enne, originario di Monteprandone (Ascoli Piceno), laureatosi a Urbino, alla facoltà di Scienze Politiche, era stato arrestato a ottobre durante una manifestazione pro Palestina nella Capitale e da allora si trovava ai domiciliari. Ora Lovisolo può tornare in libertà. La conferma arriva all’agenzia di stampa il Ducato dall’avvocata Caterina Calia, la legale che difende il ragazzo: «Siamo contenti che Tiziano possa riprendere la sua vita, ma nel merito non possiamo dire la stessa cosa e per questo motivo faremo appello contro la sentenza. Tiziano doveva essere assolto perché non ha commesso il fatto. Per il giovane è dunque stata disposta l’immediata liberazione, ma al momento risulta condannato. Se non commetterà altri reati durante il periodo di sospensione – conclude Calia – la sua pena si estinguerà».

Entusiasmo anche nelle parole dello stesso Lovisolo che, fuori dal tribunale, ai microfoni del collettivo Rete Liberi/e di Lottare – riunitosi anche oggi in presidio a piazzale Clodio per esprimere solidarietà al 24enne – ha detto: «Sicuramente sono contento perché oggi poteva andare molto peggio. Due anni con la pena sospesa e la liberazione immediata mi fanno solo sorridere. Questi due mesi di domiciliari non sono stati affatto una passeggiata e il fatto di aver ricevuto striscioni, messaggi di solidarietà e iniziative benefit mi ha davvero rallegrato il cuore».

Lovisolo era stato arrestato il 5 ottobre durante una manifestazione pro Palestina a Roma. Le accuse erano quelle di aggressione, lesione e resistenza a pubblico ufficiale, reati per i quali il ragazzo rischiava fino a quattro anni di reclusione. Il pubblico ministero aveva chiesto per lui tre anni e quattro mesi.

Oltre alla documentazione prodotta dalle forze dell’ordine, durante il processo, erano emersi anche dei video depositati dai legali: si trattava dei contenuti all’interno della contro-inchiesta realizzata da Index, media e ong indipendente (con base in Francia), che grazie all’utilizzo della modellizzazione 3D, era riuscita a ricostruire gli eventi del 5 ottobre. Il contenuto, della durata di otto minuti, era stato rilanciato anche dal quotidiano Il Manifesto.

“Tiziano è libero”, scrive sulla sua pagina Instagram il collettivo Rete Liberi/e di Lottare.