Pesaro

Teatro Rossini, Pd Pesaro: «Irrisori e in ritardo i fondi del Governo, il Comune ha fatto da solo»

L'obiettivo era riaprire entro l'autunno per la stagione di prosa. «Tanti proclami dalla Regione ma ancora niente trasferimenti»

Il teatro Rossini, foto Luigi Angelucci

PESARO – Danni del terremoto, il Pd pesarese critica regione e governo per gli stanziamenti sbloccati.

È una bocciatura senza appello: «Irrisori e in grave ritardo i fondi governativi deliberati solo l’11 Aprile scorso dal Consiglio dei Ministri, che ha finalmente dichiarato lo stato di emergenza in conseguenza degli eventi sismici del 9 novembre 2022 nel territorio dei Comuni di Ancona, Fano e Pesaro, anche a seguito delle sollecitazioni e mozioni presentate dai consiglieri regionali PD Andrea Biancani e Micaela Vitri.
Un annuncio in termini trionfalistici del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli per i 4,86 milioni di euro stanziati per le prime risposte urgenti, a fronte di centinaia di milioni preventivati dalla Protezione civile».

Il Pd evidenzia un dato. Per il recupero e risanamento conservativo del Teatro Rossini, il Comune di Pesaro ha stanziato complessivamente 620 mila euro per rivederlo pronto entro l’autunno, ad accogliere la prossima stagione di prosa e prepararci al meglio all’anno di “Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura”.

«Dopo il primo intervento per la stabilità delle strutture, il sisma del 9 novembre ha danneggiamento ulteriormente l’edificio teatrale e le operazioni di restauro e risanamento conservativo ritenute necessarie a seguito delle verifiche effettuate dopo il terremoto di novembre anche dalla Protezione Civile, interessano la parte del Teatro Rossini che si affaccia su via Oberdan e piazzale Albani che ospita il blocco uffici.
Il servizio Nuove Opere con l’assessore Riccardo Pozzi hanno richiesto quindi ulteriori risorse per 370mila euro che permetteranno l’esecuzione del secondo stralcio dei lavori in via continuativa al primo senza comportare lo slittamento della riapertura.
Non potendo ancora disporre, dopo lunghi mesi di attesa, dei fondi governativi a ristoro dei danni del sisma riconosciuti dalla Protezione civile, nella variazione al piano triennale delle opere sono stati inseriti grazie all’avanzo per investimenti del bilancio comunale i 370mila euro richiesti, preziosi per ridonare alla città, alla prosa e al mondo internazionale della musica rossiniana il suo tempio più amato.
Un importo impegnativo che sarebbe stato utile ad ulteriori investimenti sulle manutenzioni degli edifici scolastici o sui ripristini dei marciapiedi e delle asfaltature, come chiesto anche dalla minoranza consiliare, che ha dovuto faticare non poco per giustificare la bocciatura di una così virtuosa variazione al bilancio di previsione.

L’ingresso laterale del Teatro Rossini con i danni del terremoto

Auspichiamo con fiducia che il Presidente Acquaroli e il Governo Meloni dopo l’annuncio, facciano seguire la liquidazione in tempi celeri, per sostenere anche il Comune di Pesaro che con non poche difficoltà sta sopperendo responsabilmente con risorse proprie.
Volontà politica di non venir meno agli impegni di recupero e riapertura del Teatro Rossini da parte della giunta a guida PD e chiacchiere sterili e accuse risibili dalla destra in consiglio comunale, col consigliere Andreolli che ha posto addirittura dubbi che i danni causati al Teatro fossero riconducibili al sisma e meritori di sostegni governativi riconosciuti dalla Protezione civile. Imbarazzanti e i soliti “anti-Pesaro»