Pesaro

Terre Roveresche, mezza tonnellata di carburante di contrabbando: denunciato trasportatore

I finanzieri del Comando Provinciale di Pesaro hanno controllato un'autocisterna e scoperto discrepanze tra le dichiarazioni e il quantitativo. In arrivo una multa pesantissima

L'auto della Guardia di finanza

TERRE ROVERESCHE – Mezza tonnellata di gasolio di contrabbando, trasportatore denunciato dalla Guardia di Finanza.

I finanzieri del Comando Provinciale di Pesaro, nell’ambito del dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti, disposto dal Comando Generale del Corpo, hanno sequestrato un ingente quantitativo di carburante durante un controllo effettuato nel Comune di Terre Roveresche, in località Piagge, lungo la SP Orcianese.

Le fiamme gialle della Compagnia di Fano, durante il quotidiano controllo del territorio, hanno voluto verificare un’autocisterna carica di gasolio.
Il mezzo, condotto dal dipendente di una ditta pesarese operante nel settore petrolifero, è risultato però contenere un quantitativo di carburante eccedente rispetto a quanto dichiarato. In particolare, all’atto del controllo, l’autista ha esibito, come normale, i documenti di accompagnamento semplificato previsti dalla legge per il trasporto di prodotti soggetti ad accisa, che ne avrebbero provato la legittima provenienza.

Ma la successiva pesatura della cisterna, eseguita in una pesa pubblica, rivelava che il prodotto petrolifero, costituito da gasolio per autotrazione, era, in realtà, in quantità ben superiori a quanto risultante sotto il profilo documentale. Il mezzo trasportava infatti quasi mezza tonnellata di prodotto in più, che, come da dettato del testo unico sulle accise, è stato sottoposto a sequestro probatorio unitamente all’autocisterna per il reato di contrabbando.

Inoltre, nel corso dell’intervento è stato effettuato il prelevamento di campioni per la successiva analisi qualitativa del prodotto, finalizzata a verificare l’eventuale illecita miscelazione e alterazione.
Ora l’autotrasportatore, denunciato alla Procura della Repubblica di Pesaro,
rischia la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa di importo pari a dieci volte il valore dell’imposta evasa. Prosegue incessante il contrasto della Guardia di Finanza ai traffici illeciti nello specifico settore che mira da un lato a garantire il corretto assolvimento degli obblighi impositivi dall’altro a tutelare i consumatori.