PESARO – Centri estetici, salute e benessere. Le imprenditrici pronte a riaprire tra incertezze e voglia di tornare sul mercato.
La presidente del Terziario Donna Confcommercio Pesaro Urbino Patrizia Caimi, insieme alla presidente di Bellezza, Salute e Benessere Confcommercio Pesaro Urbino Stella Scarpa, lancia un messaggio alle donne che lavorano nel comparto del Beauty e del Wellness, che purtroppo è stato uno dei più colpiti dall’avvento della pandemia.
«L’apertura delle attività di estetica e parrucchieri è programmata per essere tra le ultime, ciò vuol dire: bruciare quasi 3 mesi di fatturato proprio nei mesi di alta stagione per questa categoria, far crescere l’indebitamento, far lievitare i costi derivanti da esposizioni debitorie e aumentare le spese per consentire una nuova e corretta profilassi per la sanificazione dell’aria e degli ambienti lavorativi e per l’acquisizione di tutti i dispositivi di sicurezza richiesti (mascherine per noi e di cortesia per il cliente, visiere, guanti e camici monouso).
Abbiamo l’obbligo e la responsabilità di comprendere bene le regole consone a una nuova organizzazione aziendale e di comunicarle al meglio ai nostri team. Una nuova organizzazione, intrecciata a rigidi protocolli di sicurezza, senza dimenticare però il relax, elemento fondamentale quando si offre un servizio di benessere».
Per Caimi e Scarpa la fase è molto complicata. L’apertura era prevista per il 1° giugno, ma tramite appositi protocolli si va verso una soluzione di anticipo al 18 maggio.
«Donne al timone aziendale con il compito di tracciare le nuove fasi operative, delineare l’organizzazione aziendale e riscrivere il bilancio previsionale, non senza voci in rosso – dicono Caimi e Scarpa -. Consapevoli dell’esistenza di nuove incertezze finanziarie, dando il massimo della sicurezza e qualità ai nostri clienti, riorganizzando in concomitanza una vita familiare che prevede una nuova gestione dei figli, senza poter contare sulla scuola o al momento sui centri estivi.
Per noi donne imprenditrici la strada è in salita, ripartire in assenza di liquidità e fiducia nei confronti delle istituzioni diviene un percorso impegnativo, soprattutto quando i pesi si sono raddoppiati».
E ancora: «Ci preoccupa una fase 3 incerta sul futuro nostro e delle nostre collaboratrici, noi donne lavoratrici siamo le più penalizzate all’interno di questa crisi economica ma siamo propositive e, nonostante la dura situazione che ci troviamo a fronteggiare, troveremo la grinta per trasformare questa crisi in opportunità, trasformando il nostro Paese attraverso nuove specializzazioni e acquisizione di competenze sempre più nuove. Ora più che mai l’innovazione insieme all’igiene e alla bellezza salverà il mondo. Noi donne siamo generatrici, diamo la vita, adesso più che mai ci faremo promotrici di cambiamento attraverso l’innovazione.
Un’ennesima occasione ci è stata fornita per denigrare quel concetto di “sesso debole” che oggi più che mai ci rendiamo conto che proprio non ci appartiene. Con forza e coraggio accoglieremo il nostro domani».