PESARO – In consiglio comunale a Pesaro via libera all’unanimità per la mozione dei consiglieri Anna Maria Mattioli e Giampiero Bellucci sui “Tesori da valorizzare: la cripta della basilica di San Decenzio e area monumentale tombe storiche del cimitero centrale di Pesaro”. «Un patrimonio storico del VII secolo che non ha la giusta valorizzazione (manca ad esempio la segnaletica) a fronte di una diffusa conoscenza delle tombe monumentali, molto apprezzate anche dagli estimatori del Rof».
L’attuale Basilica di S. Decenzio e Chiesa del Cimitero civile centrale di Pesaro fu molto probabilmente costruita sul luogo dove nel 312 furono martirizzati e sepolti i fratelli Decenzio e Germano, l’uno vescovo e l’altro diacono. La comunità cristiana costruì per i due testimoni della fede una Cella funeraria, che costituì la cripta dell’edificio cristiano eretto in onore dei suddetti due Santi. Ovviamente l’edificio inizialmente di piccole dimensioni, fu poi ricostruito e ampliato e oltre a custodire i resti mortali dei due fratelli e di S. Terenzio martire, oggi Patrono della Città di Pesaro, divenne sede della cattedra episcopale proprio grazie al fatto di trovarsi fuori le mura cittadine e più facilmente raggiungibile anche dalla popolazione extraurbana.
Anna Maria Mattioli e Bellucci, consiglieri Dem si sono fatti carico dell’accorato appello di Padre Marzio. L’obiettivo è valutare un orario di apertura della Basilica e della relativa Cripta, che ricopra un lasso di tempo il più possibile concomitante con quello di apertura del Cimitero. Inoltre valutare con i servizi educativi e culturali del Comune di Pesaro, le Associazioni di Guide Turistiche pesaresi, la collaborazione del FAI Fondo Ambiente Italiano e non ultime tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado, la programmazione delle visite guidate e le normative di accesso al bene, coinvolgimento gli studenti in un programma educativo e formativo di “piccoli ciceroni” e studio del sito storico e artistico.
Lugli (M5S): «La proposta prevede il recupero di siti culturali meno fruiti ma non per questo meno importanti della città. Dobbiamo promuovere il senso di appartenenza e far conoscere ai pesaresi questi tesori».