Pesaro

Test sierologici rapidi nelle farmacie delle Marche, Vitri: «C’è l’impegno della Giunta regionale»

La consigliera pesarese ha presentato una interrogazione a risposta immediata: «Ora la Regione dovrà definire l'accordo con Federfarma e Assofarm"

PESARO – Test sierologici rapidi in farmacia, pronti a un accordo tra Regione e rappresentanti delle farmacie.

Ad anticiparlo è la consigliera regionale pesarese Micaela Vitri che ha presentato una interrogazione a risposta immediata da parte della Giunta regionale. «L’assessore Saltamartini impegnerà la Giunta a trovare l’accordo con Assofarm e Federfarma. Dopo Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Abruzzo, Provincia autonoma di Trento, le farmacie possono dunque diventare parte attiva dello screening anche nella nostra regione.

Micaela Vitri

Un passo fondamentale perché aiuterebbe il monitoraggio di tutte le persone esposte, compresi bambini delle classi in cui si verifica un caso positivo. Inoltre permetterebbe anche ai cittadini di sottoporsi al test autonomamente, a proprie spese (circa 20 euro), senza gravare sul sistema sanitario regionale, ma anzi contribuendo così alla fase di tracciamento. Nei territori in cui è già stato siglato l’accordo con le farmacie aderenti di Assofarm e Federfarma, c’è pieno consenso poiché gli stessi test sierologici rapidi, noti come “pungidito”, possono essere effettuati autonomamente con la consulenza del farmacista, in modo semplice e veloce, offrendo una risposta nell’arco di 15 minuti, con un tasso di attendibilità superiore al 90%. Ovviamente in caso di positività al Sars Covid-19 nel test eseguito in farmacia, il cittadino sarebbe preso in carico da Asur Marche per approfondire la diagnosi con tampone molecolare e bloccare l’eventuale diffusione del virus. Sappiamo bene che una diagnosi precoce è provvidenziale per combattere il Covid-19.

La mia interrogazione in Regione parte dai presupposti che la fornitura di tamponi a disposizione della Regione risulta insufficiente rispetto al numero di persone contagiate; il lavoro degli operatori sanitari nell’effettuazione di tamponi nasofaringei, tra Usca, Drive Point e presidi ospedalieri, non potrà supportare ulteriori carichi. Non solo, perchè il numero di persone che hanno avuto contatti, anche se estemporanei, con casi positivi al virus non è totalmente tracciabile.

Il test rapido darebbe una risposta immediata tranquillizzando chi vive nel timore del contagio senza avere contratto il virus. Ciò potrebbe aiutare a decongestionare i pronto soccorso in vista dell’ondata influenzale ormai alle porte».