Pesaro

Tre lupi uccisi nelle Marche in meno di un mese, l’ira della Lac: «Colpa della campagna mediatica di terrore»

Nell'ultimo mese sono stati uccisi dalla ferocia umana tre esemplari, l'ultimo pochi giorni fa ad Arcevia. In arrivo un esposto per "procurato allarme" contro media e rappresentanti politici

Tre lupi uccisi nelle Marche in meno di un mese
Tre lupi uccisi nelle Marche in meno di un mese

Negli ultimi giorni ben 3 lupi sono stati ritrovati morti in tre distinti luoghi delle Marche, per cause diverse, ma tutte riconducibili alla ferocia e alla barbarie umana. Negli ultimi giorni del 2021 era stata ritrovata a Corinaldo una femmina di lupo ammazzata a fucilate. Nei giorni scorsi invece sono stati rinvenuti altri due lupi morti, uno a causa dell’ingerimento di bocconi avvelenati e l’altro perché rimasto intrappolato in un laccio per cinghiali ad Arcevia. Al riguardo i Carabinieri Forestali hanno denunciato il presunto responsabile.

L’aspetto ancora più grave è che due di questi tre lupi erano anche dotati di radiocollare, essendo già stati in precedenza soccorsi e curati dal CRAS Marche e poi ricoverati nel Centro specializzato di Monte Adone vicino Bologna, e i loro spostamenti erano quindi costantemente monitorati. Si tratta del lupo “Valentino”, chiamato così perché era stato ritrovato la prima volta intrappolato in un laccio per cinghiali nel ranch del campione di motociclismo Valentino Rossi e del lupo “Drago”, che proprio un anno fa era stato recuperato ferito nella Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino.

Una mattanza inaccettabile secondo Lac Marche (Lega Abolizione Caccia) e figlia di una campagna denigratoria in atto da tempo contro questi animali: «Come purtroppo avevamo paventato da tempo – riferisce il delegato locale Danilo Baldini – la sistematica e accanita campagna di terrore e di odio nei confronti dei lupi, in atto da diversi anni sia sugli organi di stampa regionali che sui principali social, ha prodotto infine i suoi “effetti” attesi e letali!».

«L’uccisione del lupo “Drago”, in particolare, è a dir poco scandalosa, in quanto il povero animale è stato ritrovato agonizzante intrappolato in un grosso laccio di acciaio collocato da bracconieri di cinghiali e che era stato posizionato al bordo della S.S.“Arceviese”, proprio nei pressi del cimitero di Arcevia! Il laccio quindi era molto visibile dalla strada e sembra veramente incredibile che nessuno se ne sia accorto e questo la dice lunga sia sul livello di “omertà” di una parte della popolazione, evidentemente indifferente alla crescente piaga del bracconaggio, ma soprattutto sulla carenza di controllo del territorio da parte degli organi preposti alla vigilanza. E questi sono solo gli ultimi casi di ritrovamento di lupi uccisi in ordine di tempo».

L’associazione punta poi il dito sui media, rei a loro dire, di fomentare l’odio e la paura: «Per questo e vista l’ormai incessante “propaganda” mediatica sui presunti attacchi ed aggressioni da parte di lupi o di ibridi/lupi che da tempo sta occupando la stampa regionale ed i social media, suscitando quindi allarme e paura nell’opinione pubblica e generando sentimenti di odio e di avversione nei confronti dei lupi, con i “risultati” sopra descritti, come LAC Marche abbiamo presentato un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica di Ancona per possibili violazioni all’Art. 656 del Codice Penale (Diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose) e all’Art. 658 (Procurato allarme). Le suddette violazioni, qualora fossero riconosciute tali dalla Procura, saranno a carico di tutti coloro (singoli cittadini, giornalisti, redazioni di giornali ecc…) che avessero intenzionalmente diffuso notizie o video falsi o palesemente ingannatori, o che viceversa non ne avessero accuratamente verificato la veridicità, producendo quindi un effetto dannoso per l’ordine e la pubblica tranquillità».

L’associazione si scaglia anche contro diverse cariche politiche regionali da sempre vicine all’ambiente della caccia: «Tra i destinatari dell’esposto ci sono anche quei noti politici, che ricoprono attualmente cariche pubbliche importanti a livello regionale e che, per propri fini elettorali, negli ultimi mesi sono intervenuti più volte sull’argomento “lupi”, spesso in maniera distorta e senza la dovuta scientificità, documentazione e competenza in materia e che per il loro ruolo e/o incarico istituzionale possono condizionare ed incidere sull’operato della Giunta e del Consiglio regionale, inducendoli ad adottare misure e provvedimenti e/o a legiferare per contrastare i presunti attacchi e/o aggressioni da parte dei lupi. L’auspicio è che questo esposto/denuncia serva a smorzare le polemiche e gli animi sull’argomento “lupi” e quindi anche a salvare la vita a questi splendidi animali, che in realtà svolgono un ruolo biologico fondamentale per mantenere in equilibrio la popolazione dei cinghiali, essendone i loro predatori naturali!».