PESARO – Truffe d’ogni tipo: da quelle informatiche a quelle del raggiro personale. In crescita esponenziale i casi denunciati alle forze dell’ordine nella regione e in provincia di Pesaro e Urbino dove sull’argomento si è tenuto il convegno organizzato da CNA Marche e CNA Pensionati Marche.
Nelle Marche nel 2023 si sono registrate in totale 25mila denunce sommando truffe, raggiri e furti con destrezza. Per le sole truffe le denunce sono state 6.192 di cui 1.378 in provincia di Pesaro e Urbino (dati del Ministero dell’Interno). Si va dal semplice raggiro al furto, alla rapina vera e propria.
Ne hanno parlato diffusamente Guerino Roberto Spina comandante della Compagnia carabinieri di Pesaro; Pietro De Donno Comandante della Stazione carabinieri di Pesaro. Al convegno, aperto dal presidente di CNA Pensionati Marche, Giancarlo Sperindio e concluso dal segretario CNA delle Marche, Moreno Bordoni, sono intervenuti anche Beatrice Mariano, vicario del Prefetto di Pesaro e l’assessore ai servizi sociali del Comune di Pesaro, Luca Pandolfi. Intervento anche del padrone di casa, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini.
Nel corso dei lavori è emerso che le vittime di reati (erroneamente considerati minori), sono soprattutto anziani e persone vulnerabili ma non solo. Le truffe telematiche ad esempio (finti contratti telefonici, assicurativi, o legati all’energia come gas e luce), sono all’ordine del giorno e coinvolgono anche persone anagraficamente più giovani.
Nella “top ten” delle truffe, come hanno ricordato gli ufficiali Guerino Roberto Spina e Pietro De Donno vi sono quelle più odiose che vedono vittime anziani soli, spesso truffati nelle proprie abitazioni e rapinati dei loro averi con i più svariati pretesti (controllo della pensione, dei contratti di energia, dei contatori; dell’impianto elettrico della caldaia, etc.), a quelli più sofisticati che riguardano le truffe informatiche o quelle telefoniche. Ed ancora il phishing ovvero la nuova frontiera delle frodi informatiche. Il sempre più comune vishing telefonico attuato da alcuni call center. Quando la vittima risponde gli vengono chiesti i codici operativi del proprio conto corrente. Una volta ottenuti, i truffatori sottraggono all’ignaro utente migliaia di euro. La truffa del sì che passa dal telefono. Una telefonata da parte dell’operatore di un call center domanda, ad esempio, se si tratti del Signor Rossi. Una volta registrato il sì come risposta alla domanda apparentemente innocente, il file audio verrà montato ed utilizzato per far sembrare che in realtà la vittima abbia dato il suo consenso all’attivazione di un contratto per la fornitura di luce e gas, ad esempio. Altre truffe come quella del catalogo, dei buoni spesa, del pacco sospeso. O alcuni casi eclatanti nei quali il truffatore si finge un operatore delle forze dell’ordine che si rivolge alle ignare vittime chiedendo ingenti somme denaro in cambio del rilascio di un parente incorso in un reato che ne ha comportato l’arresto.
«Non bisogna avere paura di denunciare – ha affermato il segretario Cna Marche Moreno Bordoni – perché può capitare a tutti di essere truffati. Serve una capillare campagna di informazione e di prevenzione da parte delle istituzioni pubbliche e delle forze sociali per addestrare gli anziani a riconoscere i truffatori e, al minimo dubbio, a chiamare familiari e forze dell’ordine».
A tal riguardo la Regione Marche ha approvato una legge per promuovere e sostenere sportelli antitruffa per gli anziani vittime di reati contro il patrimonio mediante frode. Sono previsti servizi informativi, di prevenzione, di ascolto, di assistenza e sostegno psicologico.