CANTIANO – Si tratta di una manifestazione identitaria e un simbolo di rinascita di una comunità devastata dall’alluvione del 15 settembre. Torna a Cantiano dopo tre anni di stop forzato La Turba, la sacra rappresentazione del Venerdì Santo.
La manifestazione è in programma venerdì 7 aprile. Il sindaco Alessandro Piccini sottolinea: «Dopo tre anni abbiamo voluto ridare alla comunità questo orgoglioso cantianese, lanciando un messaggio di speranza. Vogliamo ripartire e tornare alla normalità. Il paese è ancora ferito e la conta dei danni è milionaria, ma abbiamo tanta voglia di rimetterci in gioco. E’ uno dei momenti più rappresentativi della nostra storia, una delle pagine cantianesi più ampie e significative all’interno della proposta turistica dell’Itinerario della Bellezza, di cui Cantiano fa parte. Un importante segnale di ripartenza e resilienza per tutta la nostra comunità».
La Turba, rievocazione nelle forme del teatro popolare-religioso della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, trae origine da quei movimenti popolari di invocazione alla pace che si diffusero fra le regioni Marche ed Umbria intorno alla metà del secolo XIII. Nel 1938 si ebbe l’innesto di elementi teatrali sull’originaria processione, trasformando l’intero nucleo abitativo in una enorme scena all’aperto. La parola sostituì la mimica e la recitazione dei passi salienti del Vangelo rese più immediata la comprensione dei fatti narrati.
Per alcuni giorni il paese di Cantiano si trasformerà. Nei pressi dei giardini pubblici verrà allestito il Cenacolo luogo deputato all’istituzione dell’Eucaristia, ma anche del tradimento e della cattura del Cristo. Nell’ampia Piazza Luceoli verranno innalzate le strutture che rappresentano il Tempio dei Sacerdoti, il Pretorio romano e la Reggia di Erode. Sono il palcoscenico sul quale centinaia di persone fanno la loro comparsa ed interpretano con devozione popolare le scene del processo e della condanna. Il Golgota è inscenato sulla collina sopra il paese con i ruderi della rocca medievale; qui avviene l’epilogo scandito da una processione illuminata da centinaia di torce. La serata si conclude con l’annuncio della Resurrezione e con l’omaggio al Gesù morto da parte dei personaggi e dei fedeli.
Il presidente dell’associazione culturale Turba Maurizio Tanfulli specifica: «Siamo ripartiti ad ottobre con tanta voglia e passione. C’è voglia di riscatto e di ripartenza in tutta la comunità».
Un paese che vuole tornare a vivere. Ma che deve fare i conti con quel 15 settembre. Il sindaco Piccini lancia un appello. «Il bonus fiscale è stato prorogato fino al 2025, questo è un importante strumento per edilizia per la riqualificazione. Non si sostituisce ai ristori, ma è complementare. Per noi è un pezzo di un complicato puzzle di ripartenza. La ricostruzione per noi è iniziata, sembrerebbe tutto passato per chi non si è visto vanificare i risparmi di una vita in due ore di pioggia. Abbiamo 70 milioni di euro di danni tra edilizia pubblica e privata e in cassa in Comune abbiamo 2 milioni, questo è un supporto marginale. Ora serve anche un supporto tecnico amministrativo. Ci sono 273 richieste di contributi che saranno gestite da due tecnici che devono avviare le pratiche. Ci vorranno mesi. Lanciamo un appello per avere un supporto tecnico amministrativo o risorse per assumere».
La turba sarà sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro: «Di fronte all’accorato appello giunto da Cantiano –evidenzia il presidente Martelli – abbiamo subito riposto perché guardiamo con particolare interesse agli eventi identitari del territorio come La Turba».