URBINO – L’Università degli Studi di Urbino partecipa ad un importante progetto PON coordinato dall’Università di Bologna che ha ottenuto un finanziamento complessivo di quasi 9 milioni di euro dal Ministero della Giustizia per contribuire alla realizzazione di un obiettivo di importanza strategica primaria del PNRR: un’organizzazione degli uffici giudiziari, civili e penali, più efficiente, più efficace e più vicina ai cittadini.
UNI 4 JUSTICE, questo il nome del progetto, è finanziato dal PON azione 1.4.1 dell’asse 1, avente come obiettivo quello di migliorare la capacità amministrativa delle strutture che operano nel settore pubblico e più in generale della public governance. Il progetto, che per l’Università degli Studi di Urbino sarà coordinato dal Dipartimento di Giurisprudenza, si fonda su di un partenariato di altri 13 atenei italiani: 4 università della Emilia-Romagna (Università di Bologna, Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma); 2 università della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (Università di Trieste, Università di Udine); le altre 3 università delle Marche (Università di Camerino; Università di Macerata, Università Politecnica delle Marche); 1 Università della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol (Università di Trento); e 3 università del Veneto (Università di Padova, Università di Venezia, Università di Verona).
Il progetto coinvolge 5 distretti di Corte d’Appello (Ancona, Bologna, Trento, Trieste, Venezia), con le quali il rapporto di collaborazione sarà stretto e costante. UNI 4 JUSTICE nasce infatti dall’idea di instaurare una relazione sinergica fra mondo accademico e sistema della giustizia.
Gli uffici giudiziari di primo e di secondo grado dei 5 distretti nonché le istituzioni che partecipano alla creazione di condizioni di qualità della giurisdizione – in particolare i Consigli dell’Ordine degli Avvocati – saranno attori di primo piano nella attuazione del progetto.
Nei prossimi mesi si tratterà dunque di partecipare alle otto azioni previste dal PON che consistono nella individuazione delle soluzioni organizzative di successo, nella elaborazione di modelli per l’Ufficio del Processo, nella misurazione di questi sia in senso giurisdizionale, sia in senso organizzativo-gestionale, nella diffusione delle forme virtuose, nella costruzione partecipata di strumenti e metodi di potenziamento della digitalizzazione dei flussi documentali, nella definizione di modelli di intelligenza artificiale e legal data analytics capaci di favorire l’ottimizzazione dei processi decisionali, nella creazione di strategie di comunicazione e interazione con il cittadino capaci di promuovere l’aumento dell’accesso e della fiducia nella giustizia.
L’obiettivo finale è ambizioso: lasciare una legacy forte rafforzando nel sistema della giustizia la capacità di costruire competenze rispondenti ai bisogni e di valorizzare le risorse assegnate – umane, tecnologiche e infrastrutturali – in una prospettiva di sostenibilità, resilienza, efficienza.