URBANIA – Lavoratori in nero, senza mascherina e senza precauzioni igieniche contro la pandemia. Due aziende cinesi del tessile sotto sequestro, 7 lavoratori in nero, e una denuncia per un imprenditore.
Un’indagine dei Carabinieri della Compagnia di Urbino, Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri (Nil) e dell’Ispettorato del Lavoro dell’Area Vasta 1 di Urbino che ha portato anche a multe complessive per 28 mila euro. Con l’idea che sia solo la punta di un iceberg.
Le perquisizioni in ditte tra Cagli e Urbania, ma le indagini sono in corso, nei prossimi giorni verranno estesi controlli al fine di verificare che anche altri ambienti di lavoro siano a norma.
Nella rete delle ispezioni delle forze dell’ordine sono finiti 3 imprenditori cinesi, di cui uno, di 30 anni, è stato denunciato in stato di libertà anche per varie violazioni sulla regolarità dei permessi di soggiorno. Ben 6 le aziende laboratorio di confezioni di abbigliamento e accessori vari per vestiario, nell’hinterland di Cagli e di Urbania, quella che era la Valley dei jeans, che hanno visto la perquisizione dell’Arma e degli Ispettorati.
Oltre al mancato rispetto della normativa anti pandemia (le mascherine non venivano indossate dai dipendenti), il controllo ha permesso di scoprire dei lavoratori impiegati in nero: 7 su 40, di cui un minore.
Sono state riscontrate numerose violazioni come la mancanza dei dispositivi igienizzanti e la carenza della aerazione dei locali. I bagni erano in condizioni pessime. Gli stessi riscaldamenti dei caloriferi erano completamente azzerati per la non funzionalità dell’impianto.
Per questi motivi sono stati quindi avviati immediatamente i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per le aziende. Sottoposte a sequestro due di queste imprese. Si sono aggiunte anche una serie di sanzioni amministrative a carico dei 3 imprenditori per 28.300 euro complessivi, la maggior parte di queste disposizioni per il mancato rispetto della normativa anti Covid.