URBANIA – Nella chiesa del Monastero di Santa Chiara ad Urbania, nel quadro Madonna con il Bambino in trono, c’è raffigurato anche il cardinale Bessarione, vissuto ai tempi di Federico da Montefeltro. Lo sostiene il professore John T. Spike che ha decifrato il dipinto e studiandone l’iconografia è risalito a Bessarione, teologo, donatore di sacre reliquie e cardinale protettore dell’Ordine francescano, a cui è dedicata la mostra “Il Cardinale Bessarione abate a Casteldurante e Federico da Montefeltro” visitabile fino al 24 settembre.
Il dipinto dell’antico monastero di Santa Chiara a Urbania è un affresco del XVI secolo che fu successivamente coperto da un’altra tela: si deve al sacerdote durantino don Corrado Leonardi l’aver trovato e salvato l’opera, eseguita dal pittore Timoteo Viti sulle pareti della chiesa di Santa Chiara.
«Questo tipo di composizione nella pittura rinascimentale è noto come Sacra Conversazione – spiega Spike – Il cardinale che si vede in piedi a figura intera in primo piano a sinistra, leggermente davanti a Santa Chiara e a San Francesco, è stato alternativamente identificato come Sant’Ambrogio o San Bonaventura; tuttavia, nessuna di queste ipotesi regge a un esame più approfondito».
Proprio questa figura per il professor Spike rappresenta invece il Cardinal Bessarione: «L’iconografia del Cardinale Bessarione (1402-1472) non è affatto scarsa. Dipinti, sculture e miniature ci hanno trasmesso i suoi lineamenti, generalmente come erano visti negli ultimi anni della sua vita. Qui sono presenti le caratteristiche del viso che definiscono i più autorevoli ritratti conosciuti di Bessarione, dallo Studiolo di Urbino agli Uffizi: i suoi due lunghi baffi bianchi che scendono sotto la bocca e fino alla sua barba bianca. Bessarione è poi tradizionalmente raffigurato con in mano libri, poiché era un teologo altamente dotto; in mano tiene un oggetto con cupola circolare, identificato come un reliquiario, non dissimile da quello che Bessarione donò alla chiesa di San Cristoforo a Urbania. Il significato di questo attributo è chiaro: il Cardinale Bessarione è rappresentato in questa Sacra Conversazione come donatore di sacre reliquie di grandissima importanza, la maggior parte delle quali aveva ricevuto dal papa a Roma e tutte donate ad abbazie e a chiese, comprese quelle dell’ordine francescano».
«L’amministrazione – spiega il sindaco Marco Ciccolini – ha posto molta attenzione sul recupero di Santa Chiara, che è uno dei gioielli della nostra città ed oggi si aggiunge un ulteriore tassello alla sua valorizzazione grazie a questa identificazione di Bessarione. Una sua raffigurazione è significativa perché testimonia un momento storico importantissima per la città, con un personaggio, Bessarione, che ha segnato la cultura occidentale e che fu a Urbania come abate, portando quella reliquia di San Cristoforo che veneriamo ancora oggi come patrono».
La mostra “Il Cardinale Bessarione abate a Casteldurante e Federico da Montefeltro” è visitabile fino al 24 settembre tutti i giorni dal martedì alla domenica e nei giovedì di luglio con un’apertura straordinaria la sera dalle 21 alle 23.