URBINO – Dal fucile che rappresenta un valore affettivo, alla pistola dell’800, all’arma regalata pur di disfarsene. Sono le storie che emergono a seguito di una serie di controlli della Polizia.
Il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Urbino ha avviato un monitoraggio su tutto il territorio del comune di Urbino finalizzato ad avere una mappatura aggiornata e capillare della presenza di armi sul territorio.
Sono emersi particolari molto interessanti, che caratterizzano anche le abitudini e le tradizioni di questa porzione dell’entroterra pesarese, terra soprattutto di cacciatori.
In un comune con circa 15.000 abitanti residenti sono oltre 1000 i nuclei familiari nei quali è stata fascicolata agli atti del Commissariato la presenza di un’arma.
Sono già stati ritirati dai poliziotti oltre 100 tra fucili e pistole, a seguito della verifica sulla presenza del certificato medico in capo al possessore dell’arma.
Alcuni di queste armi risalgono all’800, con anche un elevato valore storico culturale.
Sono state moltissime le famiglie che hanno ricevuto, o che riceveranno nei prossimi giorni, comunicazioni scritte o telefoniche da parte del personale di Polizia finalizzate a far luce in maniera esaustiva dell’iter relativo all’acquisizione delle armi, dal momento dell’acquisto e sino ad oggi.
A seguito di tali accertamenti sono emerse situazioni di vario genere. Si va dalla persona che non sapeva della presenza di armi da parte del padre defunto da alcuni anni, alla signora ultraottantenne che stava meditando di rifare il certificato di abilitazione al maneggio delle armi pur di restare in possesso del fucile utilizzato per la caccia dal defunto marito, e che quindi rappresentava per lei un particolare valore affettivo, oppure il figlio che ha ritrovato un fucile andando a fare dei lavori di ristrutturazione in un fondo o in una soffitta.
Diverse persone invece, pur di non sottostare alla normativa che prevede il rinnovo del certificato ogni cinque anni, preferiscono disfarsi delle armi possedute regalandole a conoscenti in possesso di licenza o consegnarle appunto ai poliziotti per la successiva rottamazione.
L’elenco delle armi ritirate, prima di essere avviato all’organo militare deputato alla rottamazione viene inviato, come da disposizioni di legge, alla Soprintendenza di Ancona per la verifica sulla presenza di armi con elevato valore artistico o storico che vengono poi eventualmente consegnate a questo Ufficio.