Pesaro

Urbino, convivenza con i cinghiali insostenibile: «Ne abbiamo 13 davanti casa, non possiamo uscire». Le testimonianze

Si moltiplicano le segnalazioni di cinghiali in zone abitate dell’urbinate. Una situazione che sembra degenerare e che sta mettendo a dura prova i residenti costretti a visite inaspettate e poco gradite nei giardini di casa

URBINO – La convivenza con gli animali selvatici ed in particolare con i cinghiali sta diventando sempre più insostenibile nel Montefeltro. Si moltiplicano le segnalazioni di cinghiali in zone abitate dell’urbinate. Una situazione che sembra degenerare e che sta mettendo a dura prova i residenti costretti a continui incontri ravvicinati o a visite inaspettate e poco gradite spesso nei giardini di casa. (A questo link il VIDEO)

Non va meglio agli agricoltori che si vedono sempre più spesso campi e coltivazioni letteralmente devastati da branchi di animali in pascolo. Infine, non meno pericoloso, il transito in strada: non è raro che la loro presenza inneschi incidenti stradali, qualche volta con esiti anche gravi.

«Vorrei fare un appello – scrive una urbinate residente a Mazzaferro, appena fuori dal centro della città Ducale  – naturalmente non per suscitare chiacchiere inutili ma affinché possa arrivare a chi è di competenza. Inizia ad essere veramente insostenibile la situazione dei cinghiali nella zona di Mazzaferro, come probabilmente da altre parti. Avere 13 cinghiali davanti casa e non poter uscire, non poter lasciare liberamente i figli a giocare al campetto o girare da soli per il quartiere per paura mi sembra veramente troppo. Non faranno niente, non saranno pericolosi ma davanti le case e tra le macchine non è assolutamente il loro posto in cui stare per cui direi di iniziare a fare qualcosa senza attendere il peggio- e conclude – dicendo  – chi li ama o li reputa innocui che li venisse a prendere e li portasse davanti casa propria a noi farebbero solo che un piacere».

Non si tratta certo di una voce isolata. Oltre ai pericoli per l’incolumità, a fare le spese del proliferare degli ungulati sono spesso gli agricoltori: «Vivo in campagna sulla Cesana e faccio l’agricoltore con metodo biologico. La situazione è molto grave da vent’anni e sta peggiorando tanto che sono arrivati nelle zone abitate della città. Ma ricordate che i danni maggiori sono sempre all’agricoltura specialmente quella biologica , che questi animali intelligenti prediligono come fonte di cibo. Non è più possibile coltivare la maggior parte dei prodotti di qualità e prezzo per la presenza di cinghiali che distruggono tutto. Credo che non ci sia una soluzione sola ma vada cercata una serie di azioni combinate tra catture e abbattimenti per arginare il fenomeno. In particolare nella zona indicata e in quelle limitrofe alle zone abitate bisogna usare la cattura. Non ci sono alternative. Gli animali vanno abbattuti e sottoposti a controllo veterinario, i proventi della carne possono finanziare i costi sostenuti per le attrezzature necessarie. La peste suina è una minaccia seria e i cinghiali ne sono il veicolo».

Anche gli studenti lamentano una situazione sempre più esasperata: «Sono una studentessa, da circa un anno vivo a Urbino. È il secondo giorno consecutivo che mi trovo cinghiali lungo la strada dei collegi. Vorrei segnalarli, ma non so a chi rivolgermi. Noi studenti non possiamo stare col terrore di uscire dopo le 17 del pomeriggio perché ce li ritroviamo a pochi metri di distanza. Discorso analogo per chi si muove in macchina o in motorino: la loro presenza rappresenta un pericolo reale e grave».