URBINO – Ancora accuse pesanti dei sindacati contro la gestione dell’emergenza sanitaria. Solo una settimana fa le organizzazioni Sindacali Fp Cgil e Cisl Fp Pesaro Urbino avevano denunciato la diffusione del covid–19 tra i degenti e gli operatori sanitari nel reparto di Medicina Generale dell’ospedale di Urbino a causa di una gestione impropria di alcuni pazienti ricoverati, nonostante fossero ancora in attesa di tampone.
«Dopo quel disastro – spiegano Vania Sciumbata della Cgil e Alessandro Contadini della Cisl – la direzione di Area Vasta e la direzione medica avevano riorganizzato la gestione del reparto (con la Determina Dav 304/AV1 del 23/03/2020 con la suddivisione di due ali del reparto (medicina uomini e medica donne) dedicata ai degenti Covid positivi per un totale di 43 posti letto, poi successivamente portati a 50, e l’ala nuova del reparto (quella destinata alla geriatria) dedicata a degenti no covid per un totale complessivo di 18 posti letto.
L’errore purtroppo si sta ripetendo a Urbino perché i pazienti che accedono nuovamente dal pronto soccorso vengono trasportati lì dal sistema territoriale dell’emergenza e vengono ricoverati nei reparti cosiddetti puliti ovvero quelli no covid senza che venga effettuato preventivamente apposito tampone.
Sappiamo di nuovi recenti ricoveri nell’ala nuova della medicina dedicata ai no covid, ma anche di pazienti trasportati da Pesaro per prestazioni chirurgiche/ortopediche, come ad esempio la frattura di femore, che vengono ricoverati nel nuovo reparto accorpato di chirurgia/ortopedia senza che venga effettuata la necessaria indagine tramite tampone, o, ancora peggio, ricoverati nei reparti dell’ospedale di Urbino in attesa della risposta del tampone. Alcuni di questi risultano ad oggi già covid positivi.
Questi pazienti devono essere gestiti come casi potenzialmente positivi, e le precauzione devono essere le stesse utilizzate per il paziente covid positivo.
La direzione medica deve disporre immediatamente il trattenimento dei casi sospetti, e comunque in questa fase della pandemia di tutti i pazienti esterni anche se asintomatici, all’interno del pronto soccorso o altro reparto comunque isolato dagli altri reparti per il tempo necessario alla verifica dell’eventuale positività al Covod-19.
È già elevato il numero del personale sanitario e medico assente perché risultato positivo al Coronavirus e mettere a repentaglio nuovamente la salute dei dipendenti e dei degenti no covid non può avvenire con cadenza periodica perché c’è una gestione totalmente inadeguata in questa fase della pandemia.
Chiediamo alla Direzione Generale dell’Asur Marche di intervenire prontamente altrimenti verrà vanificato qualsiasi sforzo di recuperare personale sanitario e medico dalla chiusura temporanee di reparti come Psichiatria di Urbino e Cure Intermedie di Sassocorvaro, citate a titolo esemplificativo».