PESARO – Tra le Marche e la Romagna c’è una striscia di terra dove la percentuale dei vaccinati al Covid-19 è ai minimi nazionali: in media in Italia i vaccinati si attestano intorno alle 9 persone ogni 10. Nella zona in questione la media si aggirerebbe intorno ai 6 su 10: i comuni che purtroppo spiccano in questa classifica sono Gabicce Mare, Gradara, Montegrimano, Monte Cerignone e Tavullia.
In particolare il triangolo Gabicce-Gradara-Tavullia si conferma una roccaforte di No vax. In diversi di questi comuni negli ultimi giorni si sono registrati diversi focolai; a destare preoccupazione è in particolare Tavullia dove i contagi sono in aumento vertiginoso. L’impennata si è registrata negli ultimi 3-4 giorni. Dieci giorni fa i positivi era 14, venti giorni prima appena 5.
Giorni fa al riguardo era intervenuta la Sindaca Francesca Paolucci: «La situazione a Tavullia non è particolarmente rosea. I positivi stanno aumentando ogni giorno e la percentuale è molto alta per il numero di abitanti. Questo chiaramente ci preoccupa e ci spinge a fare un appello a tutti voi affinché continuiamo a seguire le regole anticovid e a rispettare quanto ci viene richiesto. Non possiamo permetterci, sia a livello economico che sociale, una nuova chiusura. Per questo è importante continuare ad utilizzare sempre la mascherina, mantenere il distanziamento sociale e soprattutto vaccinarsi. Sia chi deve fare la prima dose, sia chi deve fare la terza, è importante fare la nostra parte. Non molliamo proprio ora».
La prima cittadina è tornata alla carica anche nella giornata odierna: «Nel Comune di Tavullia ad oggi risultano 65 persone positive al covid-19. Un numero alto come succede in altri Comuni delle Marche e dell’ Emilia Romagna. Purtroppo il contagio si diffonde rapidamente all’interno delle scuole quindi tra i giovani ed i giovanissimi e, di conseguenza, all’interno delle famiglie. Rischiamo l’applicazione di nuove restrizioni sociali ed economiche che danneggerebbero la socialità, il pieno sviluppo delle nuove generazioni e l’economia. L’elevato numero di posti letto in terapia intensiva e nelle aree non intensive occupati da pazienti Covid, quasi tutti non vaccinati, comporta un rallentamento e in alcuni casi l’annullamento di visite, esami e cure per malati oncologici o di altre patologie. Aumenta nuovamente la pressione sugli ospedali e sul personale sanitario che torna ad essere sottoposto a carichi di lavoro massacranti senza poter usufruire delle ferie e dei riposi previsti Dobbiamo pensare anche a questi elementi quando facciamo delle scelte di vita che non riguardano mai solo il singolo ma l’intera società. Dobbiamo fare attenzione ai comportamenti che ormai conosciamo bene (usare sempre la mascherina, evitare assembramenti mantenendo il distanziamento interpersonale previsto, lavarsi frequentemente le mani etc.) ma soprattutto dobbiamo vaccinarci perché il vaccino è la risposta più efficace e sicura che al momento abbiamo per contrastare l’emergenza sanitaria. Sicuramente ogni qualvolta dobbiamo assumere farmaci o fare vaccini, non lo facciamo a cuor leggero, ma oltre al diritto alla propria salute esiste il dovere per la salute dì tutti e la sopravvivenza della società».
La provincia di Pesaro Urbino si dimostra comunque estremamente eterogena in termini di vaccinazione: non mancano i comuni virtuosi tra cui Fano (che ha superato recentemente Pesaro), Piobbico, che sale al secondo posto regionale dietro Montefalcone. Lunano, secondo a livello provinciale, si piazza 18esimo su scala regionale. Bene anche a Frontone, Apecchio, Urbania, Peglio e Montecalvo.