Pesaro

Vandali in azione a Colli al Metauro, profanato il Presepe: «Decapitata la statuetta di Gesù»

A rendere ancora più disdicevole il blitz è stato l’obiettivo dei teppisti che hanno profanato il presepio di Montemaggiore

Colli al Metauro, profanato il Presepe: "Decapitata la statuetta di Gesù"
Colli al Metauro, profanato il Presepe: "Decapitata la statuetta di Gesù"

COLLI AL METAURO – Vandali in azione a Colli al Metauro. A rendere ancora più disdicevole il blitz è stato l’obiettivo dei teppisti che hanno profanato il presepio di Montemaggiore. I balordi hanno decapitato e fatto a pezzi il Bambin Gesù: la testa mancante della statuina è stata ritrovata ad un centinaio di metri da un bambino. A rendere pubblico l’accadimento è stata la Pro Loco Montemaggiore Al Metauro che, insieme ai suoi volontari, aveva allestito l’opera lo scorso 11 dicembre: «Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma non sono sicuro dell’universo. Questo è ciò che resta del nostro presepe…a voi i commenti, noi non abbiamo parole».

L’atto sacrilego ha innescato le veementi reazioni dei abitanti del luogo: «È con profondo rammarico che commento un fatto inspiegabile, illogico, irrazionale quanto violento e blasfemo. Il Gesù bambino mostra la natura umana del Figlio di Dio che si pone al nostro livello, come un fratello. La statua ricordava questo toccante momento che ha segnato la storia dell’uomo con un prima ed un dopo: l’anno 0. Scende in miseria, per sentire la dimensione umana e viverla nella sua pelle, con umana e trascendentale solidarietà. Indifeso, è stato ben accolto dai pastori e cacciato dai ricchi, che l’hanno voluto uccidere dal primo suo vagito. Poi l’hanno raggiunto davvero e gliel’hanno fatta pagare e qui, il suo riscatto, il fine della sua missione, resuscita e ci pone di fronte alla realtà della vita dopo la morte. Cosa ci può essere di più bello? Chi non osa confidare in un poi dopo la morte? Chi non ha perduto una persona cara e non desidera riaverla con sé? Il mistero della nascita di Gesù contiene questa risposta e non è dell’uomo la volontà di reprimerla».