PESARO – Ipotesi biodigestore a Barchi, c’è anche il No di Confcommercio. Dopo la levata di scudi degli agricoltori, ecco il direttore Amerigo Varotti: «L’ entroterra della nostra Provincia è stato pesantemente colpito dalle scelte di politica economica e urbanistica che hanno interessato i grandi centri determinando lo spopolamento di molti comuni e borghi collinari. La pesante cementificazione dei comuni costieri, alcune vallate disseminate di inutili palazzoni e capannoni, l’esasperata rincorsa alla costruzione di ipermercati e centri commerciali hanno, da un lato sottratto molto terreno all’agricoltura ( ancora nel 2020 si sono persi terreni pari a 83 campi di calcio nella nostra regione ) e, dall’altro, desertificato molti paesi e borghi collinari, svuotati di attività commerciali e di servizio, presidi di sicurezza e socialità».
Dopo l’incipit il direttore Confcommercio va al sodo. «Anche le politiche infrastrutturali hanno condannato l’entroterra all’isolamento con una viabilità da quarto mondo. Ma questi territori , molti di questi comuni si sono rimboccati le maniche decidendo di puntare sul turismo e la bellezza come grande opportunità di crescita e sviluppo. La bellezza dell’immenso patrimonio artistico , storico e culturale; la bellezza di un ambiente ancora incontaminato. Ed ora, invece, coloro che hanno distrutto gran parte del territorio provinciale vorrebbero distruggere anche questo patrimonio ambientale e turistico».
«L’ idea di realizzare un biodigestore a Barchi( comune di Terre Roveresche ) o una discarica di materiale non riciclabile nel Montefeltro è pura follia. Si vuole ancora continuare a cementificare, bruciare altro tanto terreno agricolo, distruggere le opportunità di sviluppo legate al biologico ( siamo la provincia del Distretto Biologico Terre Marchigiane), alla valorizzazione della bellezza, allo sviluppo turistico. No grazie. Vi immaginate le migliaia di camion che dovrebbero raggiungere Barchi con questa viabilità? Il biodigestore fatevelo nelle vostre inutili cattedrali di cemento».