Pesaro

Varotti (Confcommercio): «Turismo, senza date e senza protocolli comparto a rischio default»

Il direttore dell'associazione dei commercianti: «Bisogna programmare la stagione e anticipare anche le aperture di ristoranti e negozi»

Università di Urbino (studentville.it)

PESARO – Turismo in ginocchio, ma non ci sono date certe e protocolli.

A intervenire è il direttore Confcommercio Amerigo Varotti. «Si fa un gran parlare di stagione turistica , di spiagge aperte , di promozione ma è tutto inutile fino a quando non sarà fissata la data certa di inizio della stagione. E cioè quando saranno consentiti i viaggi in Italia per turismo , quando sarà possibile l’arrivo di turisti dall’estero. Cioè quando si potrà viaggiare oltre che per lavoro e per necessità anche per turismo».

La categoria è in ginocchio. «Come potrà un albergatore programmare l’eventuale ripartenza senza una data certa? Per alcuni settori, poi, come i negozi e i ristoranti sono state indicate date per la ripartenza delle attività che non condividiamo. Costringere alla chiusura i negozi fino al 18 maggio e i pubblici esercizi al primo giugno è un atto incomprensibile se paragonato poi al fatto che da sempre gli ipermercati e i supermercati sono aperti ( nonostante il numero elevato di lavoratori e clienti ed il conseguente maggior pericolo  di contagio rispetto al singolo negozio di vicinato) e quasi tutto il settore industriale e manifatturiero è aperto  ( e taluni – anche con le deroghe – non hanno mai chiuso).

È una decisione che non condividiamo, che cerchiamo di modificare sia a livello regionale che negli incontri governativi. Una decisione che creerà ulteriori gravi problemi economici alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi già chiusi da ormai 60 giorni».

Senza un soldo i ristoratori e negozianti hanno per protesta consegnato le chiavi delle loro strutture.

«Senza la quotidiana iniezione di liquidità, con le bollette delle utenze che non sono state bloccate, con i mutui erogati dal sistema bancario con il contagocce, con i soldi della cassa integrazione che, lentamente, stanno arrivando solo in questi giorni e i conti degli acquisti ed investimenti effettuati precedentemente da saldare, questo ulteriore periodo di chiusura rischia di non far riaprire più molte imprese. Già alla disperazione.

La Confcommercio con Federalberghi e Fipe ha realizzato direttamente i protocolli per il settore alberghiero e quello della ristorazione avvalendosi della collaborazione e supervisione di esperti di chiara fama.

Amerigo Varotti, direttore Confcommercio

Questi protocolli , in attesa di validazione ministeriale – ed inviati anche alla Regione Marche -sono necessari con urgenza alle imprese per impostare la riorganizzazione funzionale di alberghi e ristorati indispensabile per ripartire.

Protocolli e linee guida essenziali per predisporre hotel e pubblici esercizi al nuovo modo di operare. Al nuovo modello di ospitalità.

Ma il tempo passa e la lentezza esasperante, l’ incertezza sulla data di riapertura , la mancanza di aiuti concreti , crea la rabbia e la disperazione degli imprenditori. Il turismo è veramente stato dimenticato: è il settore più colpito e quello che ripartirà a fatica più di tutti ma è sparito dal radar della politica. Ma senza una attenzione particolare , contributi a fondo perduto , allungamento degli ammortizzatori sociali , moratoria fiscale e blocco delle bollette delle utenze , aiuti e detrazioni fiscali sui canoni di locazione o d’affitto d’azienda , questo settore non ripartirà. E saranno lacrime e sangue per le aziende ed i lavoratori».