Pesaro

I vescovi di Pesaro, Fano e Urbino condannano la guerra nel messaggio pasquale: «Sacrilega»

Ultimo messaggio da arcivescovo di Pesaro per monsignor Piero Coccia. Il 1 maggio subentrerà Sandro Salvucci

I vescovi Tani, Coccia e Trasarti

PESARO – L’ultimo messaggio da Arcivescovo di Pesaro e le ultime celebrazioni. Domenica 1° maggio alle ore 16.30, nella Basilica – Cattedrale di Pesaro, don Sandro Salvucci, presbitero dell’Arcidiocesi di Fermo, eletto Arcivescovo Metropolita di Pesaro da Papa Francesco lo scorso 12 marzo, riceverà l’Ordinazione Episcopale e prenderà possesso della città di Pesaro. La celebrazione sarà presieduta da S.E. Mons. Piero Coccia, Arcivescovo consacrante.

Il 23 aprile in Cattedrale alle 18.30 con la Messa presieduta da Mons. Piero Coccia, che saluterà il popolo di Dio al termine del suo ministero alla guida della nostra Arcidiocesi. La celebrazione verrà preparata con la collaborazione del Consiglio Pastorale Diocesano.

Coccia assieme a Giovanni Tani, Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Urbino e Armando Trasarti, Vescovo della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola hanno scritto un messaggio ai fedeli in occasione della Pasqua.

Il riferimento alla guerra in Ucraina è molto forte nel messaggio dei vescovi. «Nelle piaghe del Crocifisso possono trovare rifugio tutti coloro che soffrono una dura prova, nel corpo e nello spirito: in particolare oggi la popolazione dell’Ucraina martoriata da una guerra “sacrilega”, costretta a migrare in paesi stranieri nella totale incertezza del futuro».

I vescovi condannano la guerra sottolineando «lo sdegno che proviamo di fronte alle violenze perpetuate in Ucraina, la gara di solidarietà che si è aperta per aiutare i sette milioni e mezzo di bambini che hanno bisogno urgente di assistenza umanitaria, così come gli anziani che soffrono per la fame, la solitudine, le malattie, il freddo. E lo possiamo anche constatare nella fede, nella tenacia con cui il popolo ucraino reagisce all’invasione e difende la sua libertà. Cari fratelli e sorelle, non dimentichiamo mai che quell’Uomo risorto è la Realtà da cui dipende tutta la positività dell’esistenza di ogni uomo. La contemporaneità della Sua presenza a noi, ai nostri giovani, a quelli che verranno dopo di noi, è la vittoria che vince il mondo. Preghiamo affinché gli effetti benefici di questa vittoria si espandano in tutto il creato».