Pesaro

Violenza sulle donne, Vitri: «Appello a Regione e Ufficio scolastico per l’insegnamento in classe della parità di genere»

La consigliera Pd: «Serve una nuova cultura ed educazione che parta dalle scuole, applicare la mia risoluzione».

PESARO – L’appello a Regione e Ufficio scolastico per l’insegnamento della parità di genere in classe.

A ricordarlo è Micaela Vitri, consigliera regionale Pd. «L’atroce stupro di una 19enne a Palermo da parte di 7 coetanei in branco, con una ferocia disumana, ci lascia attoniti. Ma cosa dobbiamo ancora aspettare per capire che non basta inasprire le pene per ridurre i casi di violenza contro le donne? Occorre investire in una nuova cultura fin dalle scuole e farlo in fretta. Per questo mi auguro che la Regione Marche, insieme all’Ufficio Scolastico regionale, dia seguito subito alla mia mozione, che trasformata in risoluzione è stata approvata all’unanimità dall’Assemblea Legislativa delle Marche il 4 luglio».

Vitri precisa: «Fino a quando non si capirà che la rivoluzione deve partire dalle nuove generazioni, non riusciremo mai a sradicare la violenza di genere. Nel 2023 i femminicidi in Italia sono già stati 75. Numeri da guerra civile. Ogni estate poi aumentano i casi di violenza in branco, con un’età sempre più giovane di vittime e carnefici allarmante. La mozione di cui sono stata proponente è nata come sostegno a un’importante petizione dell’Unicef per l’insegnamento della parità di genere nelle scuole. In particolare si chiede di promuovere progetti sulla parità di genere all’interno delle scuole finalizzati ad educare al rispetto per la parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione. Mi fa piacere che l’atto sia stato accolto con favore anche dagli esponenti di maggioranza e dalla Assessora all’Istruzione Chiara Biondi, ma ora lancio un appello -conclude Vitri – all’Ufficio scolastico regionale affinché insieme a Unicef e ad altri soggetti preparati si avviino fin da questo anno scolastico nuovi progetti di sensibilizzazione negli istituti primari e secondari».

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