MARCHE – La morsa del caro bollette mette in difficoltà anche il mondo dell’associazionismo e del volontariato, con le sue attività strategiche di supporto alle comunità locali.
Il Centro Servizi per il volontariato delle Marche fa appello affinché la politica non trascuri e tenga nella giusta considerazione il mondo dell’associazionismo. Lo sottolinea Simone Bucchi, presidente CSV Marche Ets e vice presidente della rete nazionale dei centri di servizio CSV Net: «L’aumento dei costi dell’energia, dei carburanti e delle materie prime, colpisce anche le attività che fanno le associazioni di volontariato e il terzo settore in genere. Siamo in sofferenza esattamente come il mondo produttivo e oggi per erogare servizi alle persone o tutelare l’ambiente o fare tutte le altre importanti attività di cui ci occupiamo dobbiamo anche gestire le conseguenze di questo aumento. Speriamo che la situazione si risolva nel più breve tempo possibile e che nelle politiche di ripresa siano ben chiare le priorità».
Fanno eco alle parole del presidente di CSV Marche le dichiarazioni di grandi realtà associative della nostra regione. Come Anpas Marche (Associazione nazionale pubbliche assistenze) che esprime la propria preoccupazione per l’impatto del caro bollette sui trasporti sanitari programmati e d’emergenza gestiti. Il presidente Andrea Sbaffo sottolinea: «La situazione è molto seria per le nostre 43 associazioni federate. In alcuni casi le utenze dell’energia elettrica sono raddoppiate. E noi offriamo servizio h24, senza poter mai spegnere la luce. Stesso difficilissimo problema con il carburante, con aumenti importanti, e quella è per noi una spesa quotidiana, su cui non ci possono essere delazioni. È vero che ci viene rimborsata dall’Asur, ma il credito arriva anche dopo tre anni. Come riusciamo a sostenerci intanto? Chiediamo almeno che si accelerino i tempi di rimborso. Per luce, acqua e gas invece abbiamo un tetto di spesa che ci viene rimborsato e che di certo non sarà più sufficiente. Eravamo già a filo prima della crisi energetica».
La stessa preoccupazione c’è anche in Auser Marche, associazione che gestisce plurimi progetti comunitari e culturali nei suoi 115 circoli, si impegna nell’invecchiamento attivo e presta servizio di trasporto sociale. Così il presidente Antonio Marcucci: «Registriamo uno scenario pessimo e che ha tutta la prospettiva di andare peggiorando. Intanto a livello sociale, perché gli anziani che frequentano i nostri circoli ci trasmettono grande apprensione di non riuscire a pagare più le bollette. E poi i problemi sono seri anche per i circoli stessi e per il servizio di trasporto sociale ad esso collegato, che operiamo coi nostri mezzi in forma gratuita. Le difficoltà sono soprattutto per quei circoli non convenzionati con gli enti locali e che non ricevono finanziamenti, concentrati nel sud delle Marche, in zone strategiche per contrastare lo spopolamento. Dopo la pandemia sono diminuiti gli iscritti, gli anziani hanno ancora paura del contagio e senza essi vengono meno le donazioni, fondamentali per finanziare anche il trasporto sociale».
Nelle singole associazioni di territorio il senso d’incertezza si ritrova calato nella quotidiana delle attività. Come quelle prestate da Anffas Fermana – Montegiorgio e Fermo (Associazione Nazionale Famiglie di persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), una realtà preziosa per la vita sociale dell’entroterra, già in sofferenza per lo spopolamento post sisma. Spiega il presidente Fortunato Cutini: «A Montegiorgio coi nostri laboratori di cucina e cucito affianchiamo persone con disabilità, sono quaranta le famiglie associate. La sede è in una scuola dove siamo convenzionati col Comune. La preoccupazione c’è perché l’amministrazione non sa ancora se potrà rimborsare le utenze, a fronte delle spese raddoppiate che deve sostenere in tutte le sue strutture. Si valutano soluzioni». Anffas Fermana è sul punto di avviare un nuovo centro anche a Piane di Falerone, si tratta di una biblioteca che è un punto laboratoriale e d’incontro per nuove persone con disabilità e per tutta la cittadinanza. «La biblioteca si sostiene con la progettazione, senza alcun aiuto economico da parte di enti, dunque difficoltà e incognite qui sono anche più grandi – riflette Cutini – Finanziare le proprie attività con la raccolta fondi d’altro canto è molto difficile al momento, dopo il Covid eventi e incontri pubblici hanno avuto una frenata».
Alleanza contro la povertà nelle Marche, realtà a cui aderiscono sindacati e enti del Terzo settore regionale, esprime la stessa apprensione. «A fronte dell’aumento delle persone bisognose di assistenza, le Organizzazioni di volontariato avranno sempre più difficoltà ad operare subendo anche loro l’aumento del costo dell’energia – dichiara il portavoce Fabio Corradini, che propone, – Urgono interventi concreti a favore di famiglie e imprese ma sarà al contempo importante sostenere le Organizzazioni del terzo settore che si occupano dei più poveri per cercare di arginare la prevedibile emergenza sociale che sarà ancora più acuta nei prossimi mesi». A questo scopo Alleanza contro la povertà nelle Marche sta elaborando un sistema di indicatori universali per monitorare da qui ai prossimi mesi con la massima precisione l’evolversi della situazione socio economica marchigiana.