Senigallia

8 dicembre 2018: due anni fa la tragedia alla Lanterna Azzurra che sconvolse l’intera nazione

Tante le iniziative organizzate dal Cogeu e dai giovani, tra queste un manifesto per il divertimento sicuro. Bucci: «Ferita impossibile da rimarginare». Il sindaco Principi: «Nessuno si può chiamare fuori dal ricordo e dalla riflessione»

Le vittime della strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo
Le vittime della strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo

SENIGALLIA – Momenti di riflessione e preghiera, letture e video, coccarde sugli alberi di Natale e fasci di luce. Sono tante le iniziative organizzate per il secondo anniversario della tragedia della Lanterna Azzurra di Corinaldo in programma oggi, 8 dicembre. Iniziative – alcune dal vivo, altre a distanza e sui social – con cui i quattro comuni di provenienza delle sei vittime e Corinaldo si apprestano a ricordare le vite spezzate e a riflettere sull’impegno per il futuro. Al centro, ancora una volta, i giovani.

I fatti accaduti al club di via Madonna del Piano, a Corinaldo, sono una ferita molto profonda e ancora aperta non solo nelle comunità che hanno subito queste gravi perdite ma anche in quelle da cui provenivano le migliaia di ragazzi che affollavano il locale quella terribile notte di due anni fa. Ragazzi e adolescenti, altri poco più che ventenni si erano recati alla Lanterna Azzurra Clubbing per assistere all’esibizione di Sfera Ebbasta. Ma il trapper milanese in quel locale non ci arrivò: era già stato comunicato quanto accaduto. Prima dell’una di notte venne usato uno spray urticante all’interno del locale con migliaia di persone stipate per lo show: un tentativo per far uscire le persone e, nella calca, approfittare per rubare orologi, portafogli, collanine e smartphone. Questa infatti è la ricostruzione che la Procura di Ancona aveva fatto di quegli eventi. 

Per quei reati due bande di giovani del modenese sono finite in carcere: stesso modus operandi in tanti altri locali di mezza Italia. Quella notte avevano scelto la Lanterna Azzurra di Corinaldo per colpire. Il fuggi fuggi generale però generò un intasamento sul ballatoio all’uscita di sicurezza e ne causò il crollo: almeno 200 persone rimasero ferite, una sessantina in modo grave mentre cinque adolescenti e una giovane mamma rimasero schiacciate perdendo la vita. A Corinaldo morirono le 14enni Asia Nasoni di Marotta (Mondolfo) ed Emma Fabini di Senigallia; Benedetta Vitali di Fano e Mattia Orlandi di Frontone, entrambi di 15 anni; Daniele Pongetti, senigalliese di 16 anni ed Eleonora Girolimini, 39 anni, l’unica adulta coinvolta nella tragedia: aveva accompagnato la figlia e l’ha protetta fino all’ultimo facendo scudo con il proprio corpo. 

Un secondo filone di indagini riguarda proprio la gestione dell’evento e del locale, la capienza e le autorizzazioni al pubblico intrattenimento rilasciate dalla commissione ad hoc dell’unione dei comuni Misa-Nevola.  In totale sono 18 le persone per cui è stato a vario titolo chiesto il rinvio a giudizio, tra cui il primo cittadino di Corinaldo Matteo Principi. L’iter giudiziario dunque è ancora lungi dal concludersi.

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«È una ferita impossibile da rimarginare – afferma Luigina Bucci, presidente del Cogeu – per coloro che sono direttamente coinvolti ma anche per le comunità: soprattutto quelle senigalliese e fanese sembrano avere molto a cuore questa data e queste iniziative. Nonostante qualcuno sia più partecipe di altri o si reagisca in modi diversi, non ci si dimentica di una tragedia come questa che ha scosso l’intera nazione». 

Se sulla vicenda non è mai calato il silenzio né l’oblio, è grazie all’impegno del Cogeu (Comitato dei genitori unitario), un organismo nato spontaneamente da molte famiglie coinvolte più o meno direttamente nella tragedia e ora trasformatosi in associazione per aprirsi anche ai giovani. Fin dall’inizio si è dato da fare per organizzare non solo iniziative in memoria delle sei giovani vittime della Lanterna Azzurra, ma anche per creare occasioni di riflessione e strumenti per il divertimento sicuro come il codice etico divenuto ora un vero e proprio manifesto per giovani e adulti.

Il momento del crollo della balaustra all'uscita di sicurezza della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo
Il momento del crollo della balaustra all’uscita di sicurezza della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo

«Quest’anno la pandemia da covid ha rimescolato le carte – spiega la presidente del Cogeu Luigina Bucci – e ci ha costretti a organizzare eventi non in presenza ma digitali per non creare assembramenti». Una prima iniziativa di ricordo della tragedia di due anni fa sarà quella che oggi pomeriggio, alle 15, vedrà trasmettere in streaming sul canale youtube del Cogeu ma anche sui canali social istituzionali dei comuni coinvolti il docufilm “Parlare nel silenzio, nascita di un manifesto”. Si tratta di un video, diretto da Tommaso Luzi, che si concentra sull’esperienza dei giovani di quella notte e del percorso che ne è scaturito per la nascita del manifesto sul divertimento sicuro che trae spunto dal codice etico realizzato dal Cogeu assieme alle istituzioni, come il garante per i diritti dei minori.

A partire dalle ore 18:30, inoltre, nella piazze di Fano e Frontone, e dall’aula consiliare di Senigallia verranno lette delle riflessioni da parte dei giovani (diretta streaming dal sito senigallia.halleymedia.com). Negli alberi di natale davanti ai rispettivi municipi, saranno appese delle coccarde con messaggi e ricordi. A Marotta di Mondolfo invece è in programma una veglia di preghiera per la mattina del 9 dicembre. 

«Sapevamo che la pandemia avrebbe cambiato tutto – continua Bucci – perciò abbiamo pensato a una manifestazione semplice e sobria, che rispettasse le norme anti assembramento evitando dunque il rischio di contagio ma che fosse semplice e diretta. In questo i giovani che sono entrati nell’associazione Cogeu sono protagonisti in tutti i sensi: la maggior parte di loro ha vissuto in prima persona l’esperienza della tragedia alla Lanterna Azzurra, ma sono anche parte attiva nel proporre e organizzare questa giornata di riflessione oltre che di ricordo».

Proprio il manifesto è stato dai giovani rivisitato: grazie alla collaborazione con ScuolaZoo e OneDay, hanno rivisto il testo trasformando il codice etico pensato dagli adulti (e che si rivolgeva per lo più ai gestori dei locali) in un manifesto che si rivolgesse sia ai professionisti del divertimento che agli stessi giovani fruitori: otto punti visti da entrambe le sponde. Tra le iniziative c’è anche quella in collaborazione con l’università politecnica delle Marche che alla prima sessione di laurea del 2021 che si potrà svolgere in presenza lancerà la borse di studio intitolate alle sei vittime della Lanterna Azzurra di Corinaldo. Tema, a cui ha contribuito anche l’Amat, il divertimento sicuro.

Un faro, dal punto più in alto di Corinaldo, era puntato dal tramonto di ieri fino all’alba di questa mattina verso il cielo. Un gesto sobrio ma importante, come era stato organizzato l’anno scorso, per ricordare le vittime e riflettere sulla tragedia che ha scosso tutto il paese. «Una notte di ricordi drammatici, pesanti anche per la nostra comunità – spiega il sindaco Matteo Principi – accompagnati solo da un fascio di luce. Un simbolo senza parole, con il solo scopo di lasciare spazio alle proprie riflessioni, nel pieno rispetto delle persone ferite, dei familiari che piangono ancora un figlio, una figlia, una moglie o la mamma. Scegliamo la massima sobrietà, con un segnale che speriamo possa illuminare le menti ma aprire anche riflessioni: non dobbiamo solo ricordare ma anche riflettere su quanto accaduto e nessuno – conclude – si può chiamare fuori da questa riflessione».

Anche il presidente del consiglio regionale, Dino Latini, ha voluto esprimere un proprio pensiero in merito alla strage della discoteca in cui, tra il 7 e l’8 dicembre 2018, morirono cinque adolescenti e una giovane mamma. «A due anni da quella terribile giornata, il nostro pensiero va alle  giovani vite spezzate e a tutti i familiari costretti ad affrontare uno dei dolori più grandi. E va ai nostri ragazzi che, nel pieno rispetto delle regole, devono comunque avere garantito il diritto ad un divertimento sicuro e responsabile, devono vivere con serenità il loro tempo migliore. Il ricordo ci guidi nelle scelte da compiere e nei progetti da realizzare, costantemente a fianco di chi più ha bisogno».

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del consiglio comunale di Senigallia, Massimo Bello, che ha voluto ricordare la tragedia e sottolineare come i giovani debbano «sempre avere assicurato il diritto ad un divertimento sano, protetto e responsabile perché è un loro diritto vivere con tranquillità il loro tempo migliore e il più importante della loro crescita emotiva e personale. A tutte le istituzioni spetta il compito di garantire – conclude Bello – e di vigilare continuamente sulla sicurezza dell’ambiente, in cui si manifesta la crescita dei nostri giovani, ma soprattutto perché queste tragedie non si verifichino mai più».