ANCONA – Si è svolta questa mattina, 18 dicembre, presso la corte di appello di Ancona l’udienza di un processo in cui è indagato un uomo di Arcevia per abusi sessuali sulle due figlie all’epoca dei fatti minorenni. Una vicenda che aveva portato alla condanna in primo grado a nove anni di carcere dell’uomo, ma che ha visto la figlia – oggi maggiorenne – ritrattare la sua versione dei fatti e rilasciare dichiarazioni contrarie a quanto detto allora, scagionando il papà.
Tutto ha inizio nel 2011 quando la ragazzina aveva circa 12 anni ed era stata allontanata dalla sua famiglia per essere affidata a un nuovo nucleo familiare. Ai nuovi genitori avrebbe pian piano rivelato degli abusi sessuali a cui il padre sembra la costringesse tra il 2005 e il 2007 e a cui sembra non fosse sfuggita neppure la sorellina più piccola. Abusi dichiarati inizialmente quando era poco più di una bambina e corredati di particolari anche violenti e brutali. La ragazzina ha poi confermato le accuse prima davanti alle psicologhe e alle assistenti sociali che seguivano la famiglia, poi davanti al gip nell’incidente probatorio. Il processo per violenza sessuale si concluse con la condanna in primo grado dell’uomo a nove anni di carcere e l’assoluzione della madre.
Raggiunta la maggiore età, però, la ragazza ha revocato il mandato per la costituzione di parte civile e si è rivolta all’avvocato Roberto Paradisi nominandolo suo legale difensore (la sorella, ancora minorenne, è tuttora rappresentata dall’avv. Cavalieri, mentre il padre dall’avv. Domenico Liso).
Spiega l’avvocato Paradisi: «La ragazza ha rilasciato dichiarazioni contrarie a quanto detto quando era poco più di una bambina. Sul contenuto non dico altro perché è una questione davvero delicata e complessa». Tanto da accettare che la nuova versione dei fatti venisse video-ripresa dal suo legale e oggi depositata alla Procura generale. Un verbale d’indagine difensiva in cui la giovane avrebbe ritrattato le accuse verso il padre, sostenendo che il clima di allora e le pressioni intorno al caso l’avrebbero indotta a rilasciare dichiarazioni che oggi ha voluto smentire.
Una vicenda dunque tanto seria quanto complicata da sbrogliare: per far chiarezza su ciò che avvenne o non avvenne tra il 2005 e il 2007, la corte d’appello di Ancona ha disposto che la figlia, oggi maggiorenne, venga ascoltata in una audizione che si terrà il prossimo 26 febbraio 2018.