Senigallia

L’addio “soft” del CaterRaduno a Senigallia: dall’opposizione critiche a raffica

La formula itinerante che coinvolge Senigallia, Pesaro e Cervia scatena tante polemiche. La minoranza attacca: «L’arroganza e l’incompetenza della giunta Olivetti ha prodotto un vero e proprio disastro»

Prima puntata del CaterRaduno 2018 a Senigallia
Prima puntata del CaterRaduno 2018 a Senigallia

SENIGALLIA – Continuano le polemiche per il nuovo format del CaterRaduno, l’incontro degli ascoltatori della nota trasmissione radiofonica Caterpillar (e Caterpillar am) di Rai Radio 2. La nuova formula, ideata proprio a partire da questo mese di giugno 2021, prevede tre weekend itineranti a Pesaro, Senigallia e Cervia anziché un solo grande evento di più giorni sulla spiaggia di velluto come è stato negli anni passati. E in città infuria la polemica.

Dopo l’intervento del capogruppo PD in consiglio comunale Dario Romano, altri esponenti dell’opposizione consiliare hanno voluto dire la loro. Diritti al futuro vede «Pesaro città emergente e outsider, Cervia il futuro approdo come sede definitiva del CaterRaduno», mentre Senigallia sarebbe la «cenerentola perdente in uscita “morbida”».

Un danno economico e di immagine, perché «l’evento di portata nazionale, unico e irripetibile, trasmesso in diretta radiofonica, che narrava di favolose giornate di incontri con gli ascoltatori, concerti di portata internazionale e attività di impegno civile e di leggerezza ludica e intelligente ironia, caratterizzava la nostra città come destinazione turistica. Ora non ci sarà più la possibilità di ripetere le presenze turistiche del recente passato: si pensi, solo per fare un esempio, che per la prima edizione nel giugno 2006 la nostra città ha avuto un saldo attivo di più di 16.000 presenze turistiche rispetto al giugno 2005, fonte ripresa da dati statistici regionali». Anche a livello di immagine il danno è notevole. «Con i ritardi organizzativi del CaterRaduno si è persa la promozione dell’immagine turistica cittadina, che per quindici anni è stata rimbalzata su Radio2 Rai dal mese di gennaio a giugno, con ricadute economiche di grande portata per il turismo locale e il suo indotto».

Dal movimento di sinistra ambientalista arriva l’affondo: «Senigallia ha perso il CaterRaduno poiché le date del 18 e 19 giugno designate per la nostra città vedono in contemporanea allo Sferisterio di Macerata le finali di Musicultura con la presenza di importanti nomi della musica italiana e nelle stesse date Fano ospita Passaggi Festival che, guarda caso, avrà tra i tanti ospiti venerdì 18 giugno Antonio Di Bella e sabato 19 Massimo Cirri, mattatori delle serate senigalliesi nelle edizioni precedenti del CaterRaduno». «L’arroganza e l’incompetenza della giunta Olivetti ha prodotto un vero e proprio disastro: la perdita di una manifestazione di enorme valore culturale e turistico, che vivrà a Senigallia ormai solo una parte residuale. La perdita del CaterRaduno non è soltanto culturale – concludono da Diritti al Futuro – ma anche una perdita di prospettiva ed economica, i cui risultati negativi si registreranno in questa stagione turistica e nelle prossime».

Sempre dall’opposizione arriva anche l’appello di Gennaro Campanile, consigliere di Amo Senigallia. Un appello diretto a Massimo Cirri, uno degli storici conduttori della trasmissione, che aveva annunciato tempo fa la sua assenza dall’appuntamento con la spiaggia di velluto. «Ti ricordo Massimo che in questi anni abbiamo lavorato e lottato insieme per la diffusione di valori  per noi fondamentali quali la sostenibilità, legalità, inclusione sociale, pace. Questi valori sono ancora i valori che appartengono al popolo del Cater e ai senigalliesi e vanno difesi, tutelati e garantiti. Caro Massimo Cirri, insieme a Filippo Solibello siete cittadini onorari della nostra comunità, non puoi lasciarci soli proprio ora che dal palazzo del Comune si toglie il ricordo di Regeni e si respinge la mozione a favore di Patrick Zaki (approvata in parlamento), il ddl Zan è ridotto ad accoppiamenti con bestie e la festa della liberazione diventa momento di bassa politica… questo non è un appello solo mio personale – spiega Gennaro Campanile – ma mi sento di dover parlarti in rappresentanza dei tantissimi messaggi di persone amareggiate e dispiaciute di non poter abbracciarti ed incontrarti ancora. Ti aspettiamo».

Più duro il giudizio di Stefania Pagani, consigliera e capogruppo di Vola Senigallia, la quale pensa di essere all’«anticamera di un addio. Mi chiedo se da parte dell’amministrazione sia stato fatto tutto il possibile.  D’altra parte la vicenda dello striscione “Verità per Giulio Regeni” e la conseguente,  dichiarata assenza di Cirri;  la mancata adesione della nostra città all’evento “M’illumino di meno” e il rifiuto di dare la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, tutte tematiche e valori condivisi e promossi dal CaterRaduno non possono non aver contribuito. Qualche dubbio viene ed è pure lecito,  insomma una città che ormai ha rivelato idee oscurantiste che fanno parlare anche a livello nazionale».

Secondo Pagani, dunque Senigallia ha perso l’unicità e l’esclusività dell’evento e mesi di pubblicità e promozione turistica su Radio2 nei mesi precedenti la kermesse. Pubblicità che rappresentava sempre un «volano importante» per l’economia di una città che si regge prevalentemente sul turismo. «Mi auguro che non si dica ancora una volta che le critiche vengono fatte dall’opposizione perché  “sta rosicando” e che tali scelte sconsiderate non vengano fatte solo per il gusto di distruggere quanto fatto  dalle precedenti amministrazioni. A disfare si fa presto ma non altrettanto presto a ricostruire e intanto i danni li subisce Senigallia con i suoi operatori turistici e i suoi  cittadini che nel frattempo, spero, si sveglino tutti dal loro torpore. Non sempre cambiamento equivale a miglioramento».