SENIGALLIA – Fermato in Basilicata l’uomo ritenuto dalla polizia essere il responsabile dell’aggressione a una donna avvenuta sul lungomare di Senigallia pochi giorni fa. Si tratta di un 40enne di origine georgiana che in poassato aveva avuto una relazione con la vittima, ancora in prognosi riservata.
L’uomo è stato fermato dalla Polizia ferroviaria di Metaponto (Matera) a seguito di un controllo a bordo di un treno diretto in Calabria: dalla banca dati è emerso che il 40enne era ricercato dal Commissariato di Senigallia ed è stato quindi fermato e portato nel carcere di Matera, in attesa della convalida da parte del tribunale.
Dopo complesse indagini, si pone così fine alla vicenda che aveva destato molta preoccupazione nella città di Senigallia. La violenta aggressione si era verificata sul lungomare Mameli lo scorso 28 ottobre, ai danni di una giovane donna 35enne, anch’essa di origini georgiane, da tempo residente a sulla spiaggia di velluto ospite di alcune connazionali, con saltuarie occupazioni come badante. Proprio il fatto che fosse incensurata e lontana da giri di prostituzione o spaccio di droga, aveva indotto gli agenti a indagare sulle passate relazioni sentimentali della donna.
Nonostante l’orario, circa le 11, dunque in piena mattina, l’uomo non ha esitato a pestarla a sangue. L’uomo l’aveva sorpresa mentre si trovava sulla bicicletta, l’ha costretta a fermarsi e poi con calci e pugni l’ha scaraventata a terra. Non pago, prima di darsela a gambe, ha continuato a pestarla procurandole gravissime lesioni agli organi interni, per cui è stata immediatamente soccorsa dal 118 e portata all’ospedale regionale a Torrette di Ancona per un intervento chirurgico. Si trova ancora in prognosi riservata e non aveva potuto parlare con gli agenti.
Preziose informazioni sull’aggressione sono invece arrivate grazie a un testimone che ha prima chiamato i soccorsi e poi indirizzato gli agenti senigalliesi sulla strada per rintracciare l’uomo: ritengono che volesse far perdere le proprie tracce ma è stato raggiunto dagli agenti del compartimento Polizia ferroviaria per la Puglia, la Basilicata ed il Molise e dal provvedimento di fermo di indiziato emesso dalla Procura della Repubblica di Ancona per lesioni gravissime dopo le indagini del Commissariato di Senigallia.