Senigallia

Alessandroni tra l’amore per il basket, Senigallia e l’impegno durante l’emergenza Coronavirus. «Che gioia questo riconoscimento»

Il cestista racconta la soddisfazione nel ricevere il riconoscimento Sportivo dell'Anno e il suo impegno nella casa di riposo nel corso della pandemia

Francesco Alessandroni

«Io Sportivo dell’anno? Felice e orgoglioso». Così Francesco Alessandroni, nominato come personaggio di spicco del territorio nel celebre Sportivo dell’Anno, evento ideato e organizzato dall’agenzia di servizi giornalistici Nerosubianco insieme al Comune di Senigallia, alla sua 22^ edizione, che ogni estate cattura enorme attenzione.

Francesco Alessandroni
Francesco Alessandroni

Quest’anno non potrà tenersi nella classica location del Foro Annonario, quindi diretta Facebook l’11 giugno alle 21. Alessandroni, oltre alle sue doti da cestista (quest’anno alla Pallacanestro Recanati, con la squadra in zona playoff anche grazie ai suoi 12 punti di media, prima della chiusura anticipata per il lockdown) è stato nominato per il suo impegno come coordinatore della casa di riposo Familia Nova di Fano. Lì il virus ha messo a dura prova la vita degli anziani ospiti, ma grazie alla determinazione di Alessandroni e dei suoi colleghi, molti hanno potuto superare l’emergenza senza strascichi.

Alessandroni, come ha preso la notizia del riconoscimento come Sportivo dell’anno?

«Onestamente non avrei mai pensato che qualcuno potesse pensare a me come candidato a questo riconoscimento, quindi è stata una piacevolissima sorpresa. La notizia mi ha reso davvero felice e orgoglioso. Per me rappresenta un riconoscimento al duro “lavoro” in questi anni, all’impegno, alla dedizione e alla costanza nel portare avanti la pallacanestro ad un buon livello ed un percorso professionale importante».

Per la prima volta sì è deciso di dare a lei il premio, senza votazione, anche per il suo impegno durante l’emergenza Coronavirus. Che mesi sono stati per lei?

«Sicuramente in una annata “atipica” come quella di quest’anno dove tutti i campionati sportivi sono stati sospesi con qualche mese di anticipo, il vincitore credo sia stato scelto valutando sia l’aspetto sportivo che sociale. Marzo e aprile in particolar modo son stati mesi duri, difficili, dove la tensione è stata sempre molto alta ed il carico emotivo ancor di più. Per fortuna siamo riusciti ad uscirne e a oggi credo che oltre a una sana e necessaria cautela, sia importante anche avere un atteggiamento propositivo verso la ripartenza».

Qual è l’aneddoto che più l’ha segnata durante l’emergenza?

«L’immagine più emblematica di questo periodo per me è stato Bruno, un anziano della mia residenza che, in pieno stato di emergenza, risultato positivo al Covid-19 – come tanti altri- non ha mai smesso ad avere un atteggiamento positivo e fiducioso. Ci ripeteva spesso “abbiamo superato la guerra, supereremo anche questo! A luglio voglio festeggiare il mio compleanno tutti insieme”. Lui forse non lo ricorda, ma a luglio le candeline sulla sua torta saranno 105. La sua tenacia e il suo attaccamento alla vita rappresentano un grande insegnamento per tutti noi».

Quest’anno ha giocato a Recanati, ma è dirigente nel Senigallia Basket 2020. Cosa rappresenta per lei questa città?

«Non gioco a Senigallia da 15 anni, ma è sempre la mia città, è la città dove giocavano mio padre e mia madre e non posso non essere fortemente legato ad essa. Amo questo territorio e l’esperienza che abbiamo iniziato al Senigallia Basket 2020 mi dà la possibilità di tornare nel paese dove ho tanti amici, sono molto felice».