TRECASTELLI – Tremano al solo pensiero di essere di nuovo lasciati soli. Da ieri 13 cagnolini dell’allevamento Itshow Kennel di Trecastelli, negativi a tutti i test della Brucella canis, hanno trovato finalmente casa. Una casa vera, che fa rima con amore e cura, dopo l’incubo vissuto nell’allevamento sequestrato dalla Procura a gennaio dove purtroppo, quasi 1000 cani attendono di avere un futuro.
Le adozioni sono lente, lunghe e macchinose. Si tratta di cani sottoposti a sequestro giudiziario, regalare loro una nuova vita passa necessariamente attraverso un percorso a ostacoli. «Per noi ieri è stata una bella giornata – ci racconta Manuela Pallotta, presidente dell’associazione I miei amici animali odv di Osimo che si è impegnata nella lotta per la vita di questi cuccioli –. Siamo riusciti, dopo ben 4 mesi e mezzo, a dare in adozione i primi 13 cani negativi ai test della Brucellosi. Erano appoggiati al canile di Ostra Vetere e hanno superato tutti i test. Ma 13 cani su 1000 è una goccia nel mare».
È rammaricata Manuela, vorrebbe fare di più ma le procedute vanno rispettate e i mesi passano veloci. Mentre all’allevamento di Trecastelli si continua a spargere il contagio, si continua a morire. «Ho i brividi se ci penso a tutti quei cani che poverini stanno lì, dimenticati, da anni vivono in quegli spazi senza sapere se usciranno mai dall’allevamento. Tantissimi muoiono di stenti o a causa degli azzannamenti, essendo stipati in 8-10 nello stesso spazio».
La situazione è drammatica, nonostante gli interventi alla Camera, le grida di allarme delle associazioni animaliste a livello nazionale e gli appelli. Nonostante le oltre 3000 richieste di adozione (di cui 1500 solo dalle Marche) per salvare quei cani. «Purtroppo si procede a rilento perché ogni singolo cane deve superare un percorso macchinoso e lungo di test anti-Brucella canis, quel batterio di cui non si conosce bene neanche la cura. Pertanto la maggior parte dei cani malati di questa zoonosi resta in attesa all’allevamento di Trecastelli, ma non vengono né sterilizzati né curati. Non essendo una malattia nota, e non essendoci stati altri casi prima in Europa, neanche i veterinari sanno bene come trattarla. Abbiamo paura che venga prospettato l’abbattimento, sarebbe una strage».
Per tanti cani che restano sospesi nel limbo, una piccola parte sta tornando a vivere. La lista dei cani adottabili è stata data dai Carabinieri Forestali di Ancona venerdì all’associazione, per organizzare in tempo zero l’incontro per l’adozione. «Un risultato al di sotto delle nostre aspettative – dice ancora la presidente -; tutti noi speravamo che fossero molti di più i cani negativi della prima tranche di test a cui sono stati sottoposti dal Servizio Veterinario. Ma comunque è un inizio che ci ha fatto vivere delle emozioni fantastiche per chi, come noi, ha seguito questa vicenda sin dagli esordi».
Atmosfera di festa dunque al canile di Ostra Vetere. Tanta commozione. «Tra i cani che hanno avuto una nuova casa, un barboncino nato nel 2015 che ha un cip di provenienza dalla Russia – ci racconta ancora Manuela Pallotta – non era mai stato lavato e tosato, era in condizioni disperate. Lo abbiamo ripulito e reso libero dalle condizioni in cui era costretto a vivere».
I cagnolini sono stati dati in adozione per il momento a famiglie del territorio e soprattutto di Osimo che si erano iscritte alla lista già lo scorso anno. «I cani adesso hanno una nuova famiglia e finalmente possono stare in una casa vera – aggiunge la presidente de I miei amici Animali odv – ci vuole ancora un po’ di tempo per loro per abituarsi alla normalità. Ci hanno raccontato i padroni che specie per i cuccioli, li fanno dormire nel lettone con loro perché se lasciati in una cuccetta, per quanto confortevole, li sentivano piangere e guaire. La paura di essere di nuovo abbandonati. Sono tutti così. Ma almeno per loro c’è una speranza».
La prossima tranche di adozioni, secondo quanto riferito dalla presidente, dovrebbe essere tra fine giugno e inizio luglio. «Non sappiamo quanti cani saranno, né la loro età, sesso o razza – continua – preghiamo le persone di non chiamarci per le adozioni. La data precisa non è stata ancora resa nota, verremo informati dalle Istituzioni. Dopodiché chiameremo altre famiglie prendendo i nominativi dalla pagina del nostro sito ( www.amicianimali.org) dedicata a questo sequestro. Ci hanno detto comunque che anche stavolta saranno pochi purtroppo. La trafila burocratica dei documenti è piuttosto complessa, i cani infatti sono sotto sequestro, oltre al problema sanitario della Brucellosi. Pertanto alla consegna dei cani devono essere presenti sia l’autorità giudiziaria per il dissequestro che i vigili urbani e un veterinario per dare lettura del consenso informato. Rispetto alle migliaia di richieste che continuano a pervenire, quelle esaudite saranno poche. Soprattutto – insiste – mi preme far comprendere alle persone che il canile non è un negozio: se l’intento è salvare un cane che proviene da Trecastelli, è inutile avanzare richieste su razza, colore del pelo, caratteristiche, se ne adotta uno qualsiasi. Noi stessi sappiamo quanti cani e quali possiamo dare in adozione: arriva la comunicazione un paio di giorni prima con il loro numero di chip e basta. Pertanto chiediamo comprensione e buon senso anche in questo. Se col cuore siamo felici per i cagnolini che hanno trovato una famiglia – conclude Manuela Pallotta – il pensiero ovviamente va anche a tutti gli altri che sono ancora nelle due strutture, ai cani positivi di cui ancora non si sa il destino. Noi continueremo a seguire questi cani e ad occuparci di loro come potremo».
Alla struttura di Trecastelli c’è ancora quasi un migliaio di cani in condizioni difficili che ha bisogno di cure, di igiene e di essere sfamato. Si può dare un aiuto concreto non solo con le adozioni, ma anche con una donazione al C/C intestato Associazione Amici Animali ODV. Tutti i fondi che confluiranno in questo conto e tutte le spese che l’associazione farà saranno rendicontate analiticamente ogni due mesi alla Presidenza del Consiglio Regionale della Regione Marche e pubblicate sul sito per offrire massima trasparenza ai donatori, che potranno comunque rimanere anonimi.