SENIGALLIA- Finalmente, dopo mesi di appelli, incontri e grida di allarme, per la drammatica situazione dell’allevamento ItShow Kennel di Trecastelli – sequestrato dalla Procura a gennaio e dove sono esplose due epidemie di Brucella Canis e Parvovirosi – finalmente si sta registrando un importante cambio di passo.
Una accelerazione nella gestione della situazione che arriva dopo l’intervento della regione Marche – in particolare degli assessori alla sanità Filippo Saltamartini e alla protezione civile Stefano Aguzzi – che fa tirare un sospiro di sollievo alle associazioni animaliste impegnate nella tutela dei quasi 900 cani custoditi in quella struttura. All’indomani della riunione a palazzo Raffaello a cui hanno preso parte i due assessori, il dirigente della Protezione civile regionale David Piccinini e il funzionario del Servizio regionale Prevenzione veterinaria Paolo Pierucci, le associazioni Enpa, Lav, Leidaa, Lndc e Oipa ringraziano tutti per quanto stanno facendo.
«Abbiamo potuto prendere atto del cambio di passo, ottenuto dopo mesi di pressioni, che inizia a profilarsi nella gestione dell’allevamento di Trecastelli – fanno sapere le associazioni – finalmente, dopo le tante richieste rimaste inascoltate, la gestione sanitaria degli animali è stata chiaramente e integralmente affidata all’Asur, i cui veterinari hanno ora la piena responsabilità su tutti gli aspetti sanitari. Da tempo abbiamo segnalato che non era pensabile che la cura sanitaria degli animali, a parte le sterilizzazioni e i test che venivano effettuati dai veterinari pubblici, ricadesse interamente sul sindaco di Trecastelli e sulla cooperativa che aveva avuto in gestione gli animali. Spiace però – aggiungono le associazioni in un documento congiunto – dover constatare che questo cambio di passo si è verificato solo dopo gli oltre 120 cani morti di Parvovirosi (https://www.centropagina.it/senigallia/trecastelli-strage-cani-allevamento-associazioni-chiedono-intervento-ministero/), un numero che si sarebbe potuto limitare effettuando per tempo le dovute vaccinazioni degli animali».
Le associazioni nel gruppo di lavoro
Un’emergenza sanitaria che non è affatto conclusa, anzi all’allevamento di Trecastelli è ancora allarme rosso. «Il nostro intento – concludono le associazioni – è, e rimane, quello di fornire il nostro apporto alla gestione della struttura. Pertanto rimandiamo a un altro momento l’accertamento delle responsabilità delle autorità sanitarie che, a nostro avviso, per prime avrebbero dovuto accorgersi che non era sostenibile questo tipo di gestione». All’esito della riunione straordinaria convocata in Regione, è stata accolta favorevolmente la richiesta delle associazioni animaliste di far parte a pieno titolo del gruppo di lavoro che è stato istituito dalla Regione Marche e la cui prossima convocazione si terrà prima settimana di agosto. Dall’incontro con Saltamartini e Aguzzi sono emersi gli aspetti legati alle operazioni per il decongestionamento della struttura di Trecastelli e per l’individuazione di una ulteriore struttura di supporto. Dal canto loro, le associazioni – che si sono sempre premurate di fornire agli animali prodotti per l’igiene e cibo – hanno dato concreti suggerimenti per assicurare il benessere degli animali nelle strutture di destinazione. Importante ora, riuscire a sbloccare le adozioni a far trovare a questi cagnolini (i negativi alle due zoonosi) una nuova casa al più presto.
Il 31 luglio i nuovi affidi
«Per la ripresa delle adozioni dei cani negativi – si legge ancora nel documento delle associazioni Enpa, Lav, Leidaa, Lndc e Oipa – abbiamo concordato la data del 31 luglio per i nuovi affidi nel rispetto dei protocolli atti a evitare che i cani da dare in adozione siano possibili portatori di Parvovirus. Accolta anche la nostra indicazione finalizzata alla cura dei cani positivi e la richiesta di fare del focolaio di Brucellosi oggetto di uno studio epidemiologico, tenuto conto del fatto che la Brucella canis è una malattia ancora poco studiata».
Emergenza acqua nella struttura di Ostra Vetere.
Tra le problematiche emerse nel corso dell’incontro in Regione, quello che grava sulla struttura di Ostra Vetere che ora funge da “tampone” per i cani negativi: la rottura di un pozzo che determina la carenza di acqua, e che potrebbe dunque trasformarsi in emergenza acqua soprattutto con queste elevate temperature. Ma della problematica si è subito interessata la Protezione civile, che si è impegnata a verificare. «Ci auguriamo – concludono le associazioni animaliste – che l’apertura della Regione alle nostre istanze porti in tempi rapidi a una corretta gestione degli animali e all’inserimento in famiglia del maggiore numero di cani».