Senigallia

Alluvionati, oltre al danno la beffa della rinuncia al contributo di autonoma sistemazione

Il presidente degli alluvionati ostrensi riuniti nel “Comitato 15 Settembre” scrive ad Acquaroli perché corregga una «regola incomprensibile e profondamente iniqua, gravemente pregiudizievole proprio delle persone alluvionate più danneggiate»

I danni dell'alluvione a Pianello di Ostra
I danni dell'alluvione a Pianello di Ostra

OSTRA – Una stortura nel modello per la ricognizione dei danni agli alluvionati, una previsione iniqua da correggere quanto prima. E’ netta la posizione del “Comitato 15 Settembre – Alluvione Valli Misa e Nevola” su quanto riportato nel modello B1 che le famiglie alluvionate di Senigallia e dei comuni coinvolti dal disastro del 15 settembre scorso hanno presentato per ottenere gli indennizzi.

Nel documento presentato da migliaia di persone c’era infatti un passo che riportiamo testualmente: “SEZIONE 10 Ulteriori dichiarazioni. Il sottoscritto, in attesa dell’avvio del procedimento per il riconoscimento del fabbisogno finanziario per gli interventi di ripristino dell’unità immobiliare, chiede l’erogazione del contributo di cui all’art. ….. , comma …. , della O.C.D.P.C. n. …. del …. /… /……. , per il rientro nell’abitazione principale, abituale e continuativa; a tal fine, dichiara che per ripristinarne l’integrità funzionale è necessario un importo complessivo, di cui alle Tabelle 1 e 2, pari ad € _________________________ (nel rispetto del massimale di € 5.000,00), al netto degli eventuali indennizzi assicurativi; di conseguenza, rinuncia al contributo per l’autonoma sistemazione (C.A.S.), di cui all’art. 2, comma 1, dell’Ordinanza sopra citata.…

Proprio questo periodo è l’oggetto del contendere, già segnalato da altre associazioni di volontariato di Senigallia che hanno attivato a tal proposito un supporto legale. Questa frase di fatto porta le persone a scegliere tra un contributo per ripristinare l’integrità funzionale dell’abitazione alluvionata o tra il contributo di autonoma sistemazione, il rimborso cioè per le spese di affitto sostenute mentre si è fuori di casa perché impossibilitati a viverci. Una scelta importante anche perché si tratta di contributi distinti anche nelle tempistiche. E questi ultimi dovrebbero arrivare molto prima dei primi. Ancora non si è visto un euro, ma le rassicurazioni in tal senso si sprecano.

Di fatto però per gli alluvionati si tratta di una beffa oltre al danno. Da qui la richiesta del “Comitato 15 Settembre – Alluvione Valli Misa e Nevola” al presidente della giunta regionale nonché commissario delegato per l’emergenza alluvione, Francesco Acquaroli, perché possa intervenire e «far correggere immediatamente una grave stortura presente nel sopracitato “Modulo B1” – spiega il presidente del comitato di alluvionati ostrensi Eraldo Raffaeli. Chi ha l’abitazione principale inagibile, deve rinunciare al CAS per ottenere un primo, e molto parziale, contributo per i danni causati dall’alluvione. Si tratta di una regola incomprensibile e profondamente iniqua, perché gravemente pregiudizievole proprio delle persone alluvionate più danneggiate. Converrà con noi dell’insensatezza di questo meccanismo che annulla l’efficacia del CAS. Bisogna quindi eliminare la regola della rinuncia e permettere il mantenimento di entrambe le misure di sostegno».

Sempre dagli alluvionati arriva anche una seconda richiesta, un sollecito più che altro, perché i fondi del CAS, dopo oltre due mesi e mezzo, siano finalmente elargiti. «Ad oggi tutti gli alluvionati, inclusi i maggiormente danneggiati, non hanno ricevuto nulla».