Senigallia

Alluvione 2014, Presidenza del Consiglio e Ministero dell’Interno confermati responsabili civili

Soddisfatto l'avvocato Canafoglia che patrocina oltre 300 alluvionati e che parla di svolta importante. In caso di condanna saranno chiamati a rispondere cinque enti e le rispettive assicurazioni

Le strade di Senigallia invase da acqua e fango durante l'alluvione del 3 maggio 2014
Le strade di Senigallia invase da acqua e fango durante l'alluvione del 3 maggio 2014

SENIGALLIA – Può ripartire il processo per l’alluvione 2014 che inondò la città di Senigallia il 3 maggio di dieci anni fa. Dopo ben due false partenze, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di L’Aquila ha fissato per il 23 luglio prossimo l’udienza, confermando la responsabilità civile, in caso di condanna degli indagati, di ben cinque enti tra cui Comune di Senigallia, Provincia di Ancona, Regione Marche, Ministero dell’interno e Presidenza del consiglio dei ministri.

Una conferma, dato che erano già stati individuati come responsabili in solido per risarcire gli alluvionati se gli indagati dovessero essere al termine del processo giudicati colpevoli. In questa nuova fase che si aprirà sempre a L’Aquila tra due mesi, si procederà solo per inondazione colposa a carico degli ex sindaci di Senigallia Maurizio Mangialardi e Luana Angeloni; dell’ex comandante della polizia locale Flavio Brunaccioni, in quanto responsabile anche della protezione civile; di Gianni Roccato, ex dirigente dell’area tecnica territorio e ambiente del Comune di Senigallia; di Massimo Sbriscia per la Provincia di Ancona; Mario Smargiasso per l’Autorità di Bacino; Alessandro Mancinelli, consulente del Comune e Libero Principi per la Regione Marche.

Dopo dieci anni dunque una nuova partenza  per fare chiarezza sul disastro che il 3 maggio 2014 allagò mezza città di Senigallia causando tre morti e danni per centinaia di milioni di euro. Tutti gli altri reati sono caduti in prescrizione. 

Secondo l’avvocato Corrado Canafoglia, che sta patrocinando in questo giudizio ben 384 parti civili, e l’Unione Nazionale Consumatori, si tratta di «un’importante opportunità per chi da 10 anni attende un ristoro ai danni subiti. È un processo che ha subito vicissitudini complesse, ma non abbiamo mollato mai superando ogni questione ed oggi siamo ad una svolta importante».