Senigallia

Alluvione, il Comitato in cerca della verità

A distanza di due anni il gruppo torna a riunirsi in un'assemblea pubblica lunedì alle 21 al Teatro Portone di Senigallia. Sarà presente il legale Corrado Canafoglia dell'Unione Nazionale Consumatori

Alcuni membri del Comitato insieme all'avv. Canafoglia

SENIGALLIA- I tragici fatti del 3 maggio 2014 tornano protagonisti dopo la notizia della notifica degli avvisi di garanzia arrivata lo scorso 29 agosto. Il Comitato Alluvione 2014 torna sui fatti e lancia l’invito ad un incontro pubblico che si terrà lunedì alle 21 al Teatro Portone. L’alluvione causò 3 decessi e circa 100 milioni di danni, di cui la metà a carico di privati. Dopo quasi tre anni d’indagini, la Procura ha inviato la notifica di chiusura agli undici indagati ed alle parti offese. Ci si avvia verso un lungo processo dove sul banco degli imputati salirà anche Maurizio Mangialardi.

«Da quando si è avuta notizia della conclusione delle indagini penali sull’alluvione, stiamo assistendo ad un teatrino tragico – comico. Attestati di solidarietà agli indagati provenienti dai soggetti più diversi, tentativi di lucrare sugli alluvionati già pesantemente colpiti, pochissimi cittadini che hanno il coraggio di affermare pubblicamente ciò che è accaduto in questa Città, mentre i morti ed i danni restano lì impressi dentro ognuno di noi – spiega il comitato -. La Procura della Repubblica e la Forestale hanno puntato il dito contro un “sistema” fatto di uomini, che avevano ed hanno tuttora ruoli chiave nelle Amministrazioni Pubbliche, le quali avrebbero dovuto proteggere la Città ed i concittadini dal rischio alluvione. Secondo gli organi inquirenti, politici, dirigenti ed amministrazioni pubbliche non hanno fatto tutto ciò che era in loro dovere fare per evitare un evento così disastroso. Un noto politico senigalliese in sede di approvazione delle osservazioni del PAI ha detto che il Comune ha preferito tutelare il diritto ad edificare di pochi rispetto a quello della sicurezza di tutti noi – proseguono – Denaro, speculazione e negligenza, assenza di programmazione volta a garantire la sicurezza e la tutela della vita umana , queste sono le drammatiche risultanze delle indagini. Lasciamo a Voi capire chi sono i maggiori responsabili di quanto è accaduto ed alla Giustizia fare il suo corso, tenendo presente che in questo momento tutti guardano solo all’attuale Sindaco, dimenticando che gli indagati sono 11 e rappresentano l’intero sistema amministrativo – politico marchigiano. Nessuno può chiamarsi fuori, ferma la sua facoltà di dimostrare avanti alla Giustizia la propria estraneità da tali responsabilità e gravissime accuse. Sin da subito abbiamo condotto da soli questa battaglia , abbiamo cercato le responsabilità, convinti che quello non era un evento imprevedibile ed eccezionale, come invece sino a gennaio 2017 il sindaco ha sostenuto, circondato dal silenzio degli altri dirigenti e funzionari, anche di altre amministrazioni oggi coinvolti nell’indagine. essuno ci dava credito , anzi siamo stati sbeffeggiati, derisi e tacciati di esser pericolosi per la città ed esser fomentatori di odio. Noi abbiamo cercato solo la verità, che lentamente sta emergendo: l’alluvione ha dei responsabili ed il fiume continua ad essere estremamente pericoloso. Evitiamo la “scomparsa dei fatti”, abitudine tipica italiana, insieme si può evitare un altro disastro ambientale. Ci incontriamo lunedì 11 settembre 2017 alle ore 21 al Teatro del Portone per organizzare l’azione collettiva tesa a costituirci parte civile nel processo penale e per ottenere i risarcimenti dei danni, inspirati dalla sola volontà di tenere fuori la politica , ma cercando solo la verità ed il risarcimento dei danni».