SENIGALLIA – La destra, a livello regionale e comunale, è «incapace politicamente» a gestire la vicenda alluvione, il passaggio dall’emergenza alla ripartenza e la programmazione delle opere per la messa in sicurezza del territorio. Duro il giudizio del Partito Democratico che interviene con i suoi vertici da quelli locali a quelli nazionali per denunciare la grave situazione che si sta concretizzando con il passare dei mesi nelle valli Misa e Nevola.
Il problema è, secondo i Dem, che passa il tempo (e quindi anche le possibilità legate al decreto per l’emergenza) ma il territorio ancora non sta vedendo realizzate le promesse e gli annunci fatti dalla destra, soprattutto a livello regionale. Critiche arrivano dal deputato ascolano Augusto Curti, secondo il quale il governo regionale non sta gestendo con capacità l’emergenza decretata per le zone delle Marche alluvionate lo scorso 15 settembre, quando i fiumi Misa e Nevola esondarono causando almeno due miliardi di euro di danni e ben 13 vittime. «Non la stanno gestendo affatto» ha dichiarato in videocollegamento. «Si difendono dietro la storia dei 400 milioni ma è evidente che sono pochi e che arriveranno divisi su più anni: non possono bastare per rispondere alle esigenze di questi territori. Ma il motivo è questo: la giunta regionale non sa nemmeno cosa sia successo: come può anche solo chiedere di aumentare risorse? Senza contare che le risorse oggi a disposizione, pur essendo poche, rischiano di non poter essere adeguatamente utilizzate perché manca il personale per farlo, sia nei comuni che nell’ufficio speciale Misa Nevola di cui è stata apposta solo la targa sulla porta. È evidente l’incapacità politica di questo governo regionale che ha sottovalutato anche altre due questioni importantissime: la messa in sicurezza del territorio e il suo sviluppo economico e sociale». Altro nodo è il voto contrario, anche dei rappresentanti regionali del centrodestra, all’aumento dei fondi per le popolazioni marchigiane alluvionate: «l’emendamento è stato respinto sia in commissione bilancio che in aula – continua l’on. Curti – proprio perché hanno sottovalutato l’emergenza. Secondo noi è dovuta a una mancanza di consapevolezza di ciò che è successo il 15 e 16 settembre 2022».
Il capogruppo Pd in consiglio regionale Maurizio Mangialardi, affiancato da Antonio Mastrovincenzo e Manuela Bora, ha parlato di un approccio molto propagandistico e poco concreto da parte della destra. «Fino al 2022, il governo Acquaroli ha messo a disposizione per la vallata solo 300 mila euro, mentre noi avevamo lasciato il piano d’assetto che metteva in fila priorità, risorse e opere. Le risorse per la messa in sicurezza sono state dirottate perché non si aspettavano un ritorno così breve di eventi catastrofici, ma possiamo dire che la vicenda è stata gestita con immensa superficialità. Noi ci siamo mossi invece dentro la filiera istituzionale, chiedendo fin da subito risorse e avanzando proposte, ma siamo rimasti inascoltati». Tra queste c’era la richiesta di un coordinamento tra i comuni sulle necessità e sulla programmazione delle risposte, ma «hanno preferito muoversi a macchia di leopardo. Anche il ministro delle infrastrutture Rixi, venuto a Senigallia per fare una passeggiata, si è permesso di parlare senza nemmeno conoscere cosa era stato fatto fino a quel momento e senza andare all’interno». Quello della consapevolezza della problematica è un tema che, secondo i dem, rischia di vanificare gli sforzi: il Pd chiede una riorganizzazione che possa mettere tutti i soggetti attorno a un tavolo per condividere scelte, risorse, tempistiche. Il tempo, proprio quello che sta passando velocemente. «Si continua a lavorare con gli slogan, probabilmente stanno preparando la campagna elettorale 2025», commenta Mangialardi.
A rimarcare la differenza di vedute tra governo e opposizione ci pensa la segretaria regionale del Pd Chantal Bomprezzi, intervenuta a Senigallia assieme al segretario comunale Massimo Barocci e ai rappresentanti di “Diritti al Futuro”: «Noi mettiamo insieme tante energie in un percorso importante per fare fronte all’incompetenza della destra. Il nostro è un lavoro con le istituzioni e con i gruppi sul territorio; è evidente che qui mancano non solo la concertazione tra gli amministratori ma anche la trasparenza sui fatti e la quantificazione dei danni. A fronte di slogan e annunci, l’opposizione si è dimostrata molto propositiva: stiamo contribuendo ad approfondire i temi sul dissesto idrogeologico, avanziamo alcune proposte ma denunciamo anche cosa non va, dimostrando con i fatti quella vicinanza al territorio che altri non hanno».