SENIGALLIA- La chiusura delle indagini dell’alluvione è fissata il 28 febbraio 2018. La chiusura era inizialmente fissata per il 30 luglio scorso, ma la Procura ha chiesto una proroga. Nella notifica sono presenti i nomi delle undici persone che al momento figurano indagate. A nessuno è stato notificato l’avviso di garanzia. I reati contestati sono diversi: si va dall’abuso di ufficio (323 c.p.) all’omicidio colposo (589 c.p.), ma ci sono anche delitti colposi di pericolo (450 c.p.), rifiuto di atti d’ufficio 328 (c.p.), morte o lesioni come conseguenza (586 c.p.), pena per coloro che concorrono in reato (110 c.p.), delitti colposi di danno (449 c.p.).
Il 3 maggio 2014 il fiume Misa è esondato allagando la zona nord della città, provocando ingenti danni e tre decessi. Nel mirino della Procura anche lo stato di manutenzione del fiume, il piano delle zone a rischio esondazione ed un progetto realizzato con fondi pubblici. La proroga delle indagini è un percorso che interessa particolarmente il “Comitato Alluvione Senigallia” e gli alluvionati che, con la chiusura delle indagini potrebbero avviare le richieste di danno.