SENIGALLIA – Una tragedia inaspettata, un fiume in piena che ha spazzato via di tutto persino pezzi del ponte Garibaldi, in pieno centro storico. L’ondata di maltempo ha lasciato dietro di sé uno strascico di vittime, ingenti danni e disperazione. Abbiamo raccolto qualche testimonianza. Francesca Mariani, residente in centro storico spiega: «Non ce l’aspettavamo, qui mai arrivata l’acqua che di solito si fermava prima, invece ci ritroviamo l’acqua e il fango ovunque».
Lorenzo, volontario del gruppo comunale di Senigallia di protezione civile. «Eravamo impiegati nella zona di via Po e stradone Misa, e finché abbiamo potuto abbiamo portato fuori delle persone che gridavano aiuto. In via Tevere erano tante le situazioni critiche ma non riuscivamo a raggiungere le persone e siamo dovuti tornare indietro. Sentivamo i figli piangere per i genitori anziani imprigionati in casa, non potevano fare nulla e nemmeno noi ci siamo riusciti». Il successivo intervento dei vigili del fuoco ha permesso di trarre in salvo le persone, anche anziane, grazie ai gommoni e alle unità specializzate per il soccorso speleofluviale. Aperto il centro di accoglienza al seminario vescovile di via Cellini.
Roberta Sabbatini, titolare di una sanitaria lungo lo stradone Misa, uno dei punti più allagati di Senigallia. Ha un metro e mezzo d’ aacqua in negozio e magazzino completamente allagato. «Non so come farò, né posso immaginare quando e se riaprirò».
«In seguito alla bomba d’acqua che ha colpito tanti comuni della provincia di Ancona, l’esondazione del Misa ha causato ingenti danni anche agli ambulatori del Dipartimento di Prevenzione di via Po di Senigallia. L’attività di vaccinazione ordinaria e l’erogazione di vaccinazioni Covid è sospesa e sarà ripresa appena le condizioni di ripristino dei locali lo consentiranno. Lo riferisce l’Asur Marche, Area Vasta 2 di Senigallia.
La Società Viva Servizi comunica in una nota che l’acqua che arriva ai rubinetti domestici è potabile. Il Comune inoltre avvisa che: «Il fiume a monte è ancora alto e la situazione resta critica» e invita la popolazione a restare in casa per evitare di intralciare il lavoro dei soccorritori.