Senigallia

Ambiente, il nuovo protagonismo giovanile prende piede anche a Senigallia

Giovedì 9 maggio l'incontro allo spazio autogestito Arvultùra con il giornalista Paolo Cacciari su come uscire dalla crisi ecologica

SENIGALLIA – Ambiente, clima, ecologia, salute, attivismo, giovani. Parole che fino a pochi anni fa erano usate in ambiti ben distinti ma che pian piano vengono usate sempre più insieme. Dopo le grandi iniziative mondiali e nazionali che hanno visto la mobilitazione di centinaia di migliaia di giovani (ma non solo) in difesa del pianeta e contro i cambiamenti climatici determinati da modelli di sviluppo non più sostenibili, si torna a parlare di questi argomenti anche nelle piccole città, anche a Senigallia.

L’appuntamento di giovedì 9 maggio è promosso dagli attivisti dello spazio autogestito “Arvultùra” di Senigallia che hanno organizzato un incontro dal titolo “Crisi ecologica, come uscirne?” in cui interverrà il giornalista Paolo Cacciari. Collaboratore del sito Comune-info.net di temi economici e sociali nonché ambientalista convinto, Cacciari spiegherà dalle ore 21:30 di come si stia tentando di costruire un’alternativa seria e radicale a politiche economiche che guardano più al mercato e al profitto che all’ambiente e alla salute dell’uomo o all’equità sociale.

Dall’Italia stessa all’India, dagli Stati Uniti all’Africa: ogni giorno vengono rese note notizie di eventi climatici sempre più violenti e devastanti che comportano conseguenze molto serie per le popolazioni mondiali. Se dal mondo politico la risposta finora è stata molto debole, da quello civile invece si è assistito a reazioni importanti, prima fra tutte la creazione di nuovi e vari movimenti a tutela dell’ambiente.

L’unica «buona notizia è che tutto questo sta provocando la nascita di un vasto movimento internazionale, con una nuova generazione di attivisti, nella maggior parte giovanissimi, sempre più protagonista. La dimostrazione la si è avuta a marzo con la giornata di mobilitazione globale e il relativo coinvolgimento di centinaia di migliaia di persone, in primis studenti, scese in piazza in decine di città europee e non solo. E il 24 maggio si replicherà.

Stanno nascendo nuove esperienze civiche come Extinction Rebellion, una rete di attivisti di ogni età e generazione, la quale in queste settimane si è resa protagonista di azioni di disobbedienza civile in Inghilterra e anche nel nostro Paese. Da parte dei mass media e dell’establishment si cerca di sminuire e mistificare la portata di questo nuovo protagonismo di massa per l’ambiente, inglobando tutto in una piatta melassa dipinta di verde o usando il “fenomeno Greta”, per personalizzare un movimento che viceversa non ha “leader”, ma solo la voglia di cambiare le cose. Soprattutto non ci sta a ridurre la questione in un generico richiamo alla “responsabilità di ognuno di noi”, presunti colpevoli dello stato di cose presente».