ANCONA – Sono ancora senza esito le ricerche di Mattia Luconi e Brunella Chiù, i due dispersi nell’alluvione che ha colpito le province di Ancona e Pesaro lo scorso 15 settembre, causando 11 vittime e danni ingenti. La task force costituita dai nuclei specializzati dei vigili del fuoco, dei carabinieri, della guardia di finanza, dagli uomini del soccorso alpino e speleologico, dai volontari della Protezione civile e dai cani molecolari arrivati dalla Svizzera e da San Marino, proseguono per l’ottavo giorno, la ricerca, muovendosi da Barbara, dove è stata allestita l’unità di comando locale, scendendo giù a valle lungo il letto del torrente Nevola.
Ogni giorno le squadre di subacquei e di terra, dopo aver ricevuto l’area da scandagliare con le ricerche, mappata con Gps, iniziano a battere il territorio fino a ‘chiudere’ la zona, per poi passare all’area successiva. Ogni centimetro di terra, sia sul letto del torrente, che nell’area circostante, per un raggio d 100 metri e anche oltre, viene passata al setaccio nella speranza di trovare il piccolo di 8 anni (Mattia) e la mamma di 56 anni (Brunella) che da giovedì scorso, 15 settembre, sono tra i dispersi della bomba d’acqua.
Oggi le ricerche si concentrano nell’area a valle di Corinaldo procedendo fino alla confluenza tra il torrente Nevola e il fiume Misa dove la task force potrebbe arrivare tra oggi e domani. Una ricerca, quella dei dispersi, complicata dal fango, dalle tonnellate di detriti, di rami e di tronchi di alberi che l’ondata di piena ha trascinato via con se, portando via automobili, indumenti, elettrodomestici, mobili, giocattoli, computer, documenti, cucce di cani, oggetti di uso comune nella vita di chi ora ha perso tutto.
Tantissime le automobili rinvenute nei campi, divenuti improvvisamente il letto allargato di un torrente che quella terribile sera ha assunto le sembianze di un fiume sotto le piogge torrenziali. Tra tutto questo materiale depositato tra le sponde e nei campi, per ora niente di riconducibile ai due dispersi, a parte lo zainetto e le scarpe del piccolo Mattia e l’autovettura di Brunella (accartocciata su se stessa) e quella del figlio Simone che si è salvato aggrappandosi ad una pianta. Ingente il dispiegamento di forze, oltre 467 i vigili del fuoco che operano per l’emergenza, animati da determinazione e coraggio, gli stessi che accomunano le altre forze in campo, mente le Marche sperano che Mattia e Brunella vengano trovati al più presto.