ANCONA – Si sono fermate le ricerche di Brunella Chiù la donna di 56 anni travolta dalla furia dell’acqua in seguito all’alluvione del 15 settembre. Lo stop in seguito alla scossa che ieri 9 novembre ha colpito la costa pesarese con un terremoto di magnitudo 5.7, seguito da uno sciame sismico proseguito anche per tutta la notte successiva, con 130 cosse di magnitudo inferiore. L’ultima registrata questa mattina alle 08:47, di magnitudo 2.7.
Per il resto la maggior parte delle scosse sono state tutte di 3 gradi sulla scala Richter, eccetto il terremoto delle 23:05 che ha raggiunto una intensità di 3.5 gradi. Ricerche sospese, dunque perché i vigili del fuoco si sono dovuti concentrare in una serie molto importante di verifiche legate alla stabilità degli edifici pubblici e privati in seguito alle scosse.
Uno stop che dovrebbe essere temporaneo (anche se non è certo): della donna ancora non c’è nessuna traccia nonostante più di 50 giorni di ricerche lungo i corsi d’acqua esondati, Nevola e Misa, e sui terreni alluvionati anche con l’ausilio di cani molecolari, giunti dall’estero, e di unità cinofile.
La donna era stata travolta dall’onda di piena mentre era a bordo della sua auto insieme alla figlia Noemi Bartolucci di 17 anni, trovata senza vita all’indomani. Il 21 settembre era stata rinvenuta la carcassa del mezzo, una Bmw 1 bianca in zona Corinaldo, trascinata via dall’acqua nei pressi del ponte di Coste di Barbara. Nei giorni successivi era stata rinvenuta nella stessa area (Corinaldo) anche la borsetta della donna con all’interno i suoi documenti.
Il figlio di Brunella Chiù, di 23 anni si era invece salvato, aggrappandosi ad una pianta, dopo che era salito a bordo di un’altra auto. L’alluvione ha causato 12 vittime accertate, danni ingenti e sfollati. Il sisma, al largo della costa pesarese, tra Fano e Senigallia, ha colpito l’area alluvionata.